COPPIE DI FATTO: PATRIARCATO VENEZIA, DISCRIMINATO MATRIMONIO
(AGI) - Venezia, 21 gen. - Sulla delibera del Comune di Venezia che permette anche alle coppie di fatto di accedere agli alloggi popolari, interviene oggi il Patriarcato di Venezia esprimendo il proprio dissenso e la sua preoccupazione. "Il Patriarcato di Venezia - si legge in una nota - considerando che viviamo in uno Stato laico, dove per laicita' si intende un valore positivo per il quale tutti, nessuno escluso, possono intervenire nella discussione pubblica - non puo' non esprimere il proprio disagio e la propria contrarieta'. La Chiesa veneziana, attraverso l?azione delle comunita' parrocchiali e dei parroci, accoglie tutti senza alcuna discriminazione e non intende entrare nelle scelte di vita che ciascuno liberamente intraprende, ma esprime le sue osservazioni. Tale provvedimento, infatti, pone sullo stesso piano la famiglia fondata sul matrimonio - una realta' oggettiva sussistente in una unione pubblica tra un uomo e una donna, il cui significato intrinseco e' dato dalla sua capacità di generare, promuovere e proteggere la vita - e la cosiddetta famiglia anagrafica, una realta' cioè affatto diversa, che assume rilievo a livello normativo solo agli scopi circoscritti propri dello strumento anagrafico. Tale strumento ha come finalita' la registrazione delle persone residenti o dimoranti nel Comune e serve a fornire un quadro conoscitivo basato sul solo elemento (di fatto) della coabitazione, senza poter essere utilizzato per realizzare forzatamente una equiparazione ingiustificata tra situazioni di diversa natura e rilievo sociale". " Si deve in proposito ricordare - si aggiunge - che il principio di eguaglianza (articolo 3, comma 1, Costituzione) vieta di trattare in modo eguale situazioni oggettivamente diverse. Un simile provvedimento, che vorrebbe presentarsi come una misura antidiscriminatoria, finisce cosi' per introdurre nelle politiche abitative una previsione normativa che oggettivamente discrimina le famiglie fondate sul matrimonio. Con questa delibera il consiglio comunale di Venezia non tiene in considerazione la responsabilita' che un uomo e una donna, con il matrimonio, si assumono pubblicamente e sottovaluta il senso della famiglia come fattore di progresso, risorsa e capitale umano e sociale. Di fatto, il risultato concreto della delibera non e' quello di ampliare il novero dei beneficiari, ma piuttosto di appiattire eventuali benefici riducendo la disponibilita' nei confronti delle famiglie fondate sul matrimonio. (AGI) Crc/Mld
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