venerdì 29 gennaio 2010

Famiglia: social card, 25 euro in più per latte e pannolini


Famiglia: social card, 25 euro in più per latte e pannolini


È di 25 euro l’importo aggiuntivo della Carta acquisti o social card destinata alle famiglie che hanno avuto un figlio nel 2009. Questo denaro, erogato una tantum, cioè solo una volta per soggetto, è dato alle famiglie per l’acquisto di latte artificiale e pannolini, come indicato nel messaggio numero 2634 del 27 gennaio 2010 dell’Inps. I 25 euro verranno dati ai possessori di Social card che ne hanno diritto e a tutte le nuove domande presentate per la richiesta di Carta acquisti fatte entro il 31 marzo 2010. "In caso di insufficienza delle disponibilità", fa sapere l’Inps, "l'importo aggiuntivo verrà erogato sulla base dell'ordine di presentazione delle richieste della Carta Acquisti e, in caso di presentazione della richiesta nello stesso giorno, sulla base dell'ordine cronologico di nascita".

FAMIGLIA. Il Veneto presenta 10 Linee Guida sulla conciliazione


FAMIGLIA. Il Veneto presenta 10 Linee Guida sulla conciliazione

Le ha illustrate l'assessore Valdegamberi al Forum Ue sulla conciliazione famiglia-lavoro
Si è aperta ieri ad Abano la Conferenza delle Regioni Europee sul tema della Conciliazione Famiglia-Lavoro, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Veneto, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, con il Patrocinio della Commissione Europea.
L'iniziativa è volta a mettere a confronto i risultati più rilevanti ottenuti da governi, istituzioni, imprese attraverso la creazione di partnership e l’attuazione di politiche di welfare mirate a rendere reciprocamente funzionali la dimensione familiare e quella professionale.
Durante le tre giornate di lavoro (il meeting si conclude il 30 gennaio) ci saranno gli interventi di esponenti di Amministrazioni Pubbliche, Osservatori, Enti, Università, Aziende, Sindacati, riuniti da tutta Europa in collaborazione con ENSA (European Network of Social Authorities) ed ELISAN (European Local Inclusion and Social Action Network), valuteranno le soluzioni più efficaci per agevolare i nuclei familiari nella gestione del tempo e delle risorse.

per saperene di più visita il sito:http://beta.vita.it/news/view/100017

IN TRENTINO APPROVATO DALLA GIUNTA IL DDL SULLA FAMIGLIA


IN TRENTINO APPROVATO DALLA GIUNTA IL DDL SULLA FAMIGLIA "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità"
Via libera all'annunciato disegno di legge sul "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità", oggi approvato dalla Giunta provinciale dopo il parere positivo dato ieri dal Consiglio delle autonomie. Una proposta di legge che sarà depositata già oggi presso la quarta Commissione consiliare e che si prende finalmente carico, in modo concreto e secondo una logica integrata, della famiglia, delle sue difficoltà anche economiche, dei suoi bisogni contingenti ma anche del loro diritto e necessità di poter programmare il proprio futuro con sicurezza. Se le finalità fanno riferimento all'obiettivo generale - da tutti condiviso - di "fare stare bene" le famiglie, innovativi per il panorama nazionale sono gli interventi a carattere strutturale e dunque destinati ad essere permanenti, previsti dal governo provinciale e che appaiono destinati a connotare e certificare il Trentino quale un territorio "amico delle famiglie" a tutto tondo, sul modello dei sistemi di welfare più avanzati adottati in Europa. Una legge che supera per sempre la logica dell'assistenza per riconoscere le famiglie quali soggetti attivi dello sviluppo economico e sociale. Per questo viene garantito il coordinamento delle attività dei vari assessorati al fine di favorire il raccordo fra tutte le politiche del governo provinciale che incidono più o meno direttamente sulla "dimensione familiare. "Se cresce la famiglia - questo il motto assegnato alla nuova legge - cresce di pari passo la coesione sociale e cresce il Trentino".

Per un approfondimento su questo comunicato stampa e per scaricare integralmente il Documento approvato dalla Giunta provinciale nella seduta del 22 gennaio 2010

mercoledì 27 gennaio 2010

Contraccettivi & aborto - Inganni vecchi e nuovi


Inganni vecchi e nuovi - Contraccettivi & aborto

Si chiama aborto e lo definiscono contraccezione d’emergenza. È in base a questa manipolazione linguistica che è possibile ormai far passare quasi inosservato l’ennesimo passo verso la privatizzazione assoluta dell’aborto, seppure precocissimo. Potrebbe infatti arrivare anche nel nostro Paese la cosiddetta «pillola dei cinque giorni dopo», vale a dire il farmaco che ha efficacia per evitare la gravidanza fino a 120 ore dal rapporto potenzialmente fecondo. La nuova pillola (che contiene la molecola ulipristal acetato, nome commerciale EllaOne) «appartiene allo stesso gruppo farmaceutico della Ru486, la pillola abortiva» sottolinea Lucio Romano, ginecologo dell’Università di Napoli «Federico II» e copresidente dell’associazione «Scienza&Vita». «È molto preoccupante dal punto di vista etico-antropologico e procedurale-culturale – sottolinea – far passare un metodo abortivo per contraccezione». La pillola in questione infatti «è un antiprogestinico sintetico di seconda generazione» e «svolge una spiccata azione selettiva e antagonista per i recettori del progesterone». La farmacodinamica dell’ulipristal acetato «è pressoché simile a quella del mifepristone (Ru486)». «L’azione del progesterone è fondamentale per lo sviluppo dell’embrione e in particolare prepara l’utero ad accoglierlo per l’annidamento» scrive Romano nell’ultima newsletter di “Scienza&Vita”. La nuova pillola «si lega ai recettori del progesterone e ne inibisce l’azione. Quindi impedisce, tra l’altro, l’annidamento dell’embrione svolgendo un’azione intercettiva-abortiva. È importante ricordare che i primi studi sono stati realizzati proprio confrontando l’azione con quella della Ru486».

Per approfondimenti visita il sito:

Obama rilancia con gli aiuti alle famiglie


Obama rilancia con gli aiuti alle famiglie
Dal presidente in arrivo sgravi ai "baby boomers" con figli e genitori a carico"Vogliamo ristabilire un po' di quella sicurezza che ci è scivolata via"

NEW YORK - Barack Obama va in soccorso alla "generazione sandwich": i 40enni e 50enni schiacciati dal duplice onere di assistere i genitori anziani e di mantenere i figli negli studi. "Invertire la tendenza, contrastare la perdita di sicurezza economica", è lo slogan che il presidente ha lanciato ieri, e che domani sarà al centro del suo discorso sullo Stato dell'Unione. Si rivolge alla middle class, categoria sociale che in America include il ceto medio-basso e la classe operaia. Sono le fasce che hanno subito una prolungata erosione di potere d'acquisto, e dove attecchisce la protesta populista che ha travolto i democratici in molte elezioni locali. Sgravi per le famiglie con figli, per le pensioni e per i prestiti bancari agli studenti, sono le misure annunciate ieri e sulle quali Obama tornerà nel discorso alla nazione. "Una rifondazione" dell'economia americana, è la sfida che lancia all'inizio del suo secondo anno di mandato presidenziale.

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Francia, +2,1% consumi famiglie a dicembre


Francia, +2,1% consumi famiglie a dicembre


In Francia i consumi delle famiglie sono aumentati del 2,1% mensile a dicembre (+0,1% novembre, rivisto da -0,1%) e del 5,9% su base annua. Lo rende noto l'Insee. Gli analisti si aspettavano +0,6% mensile e +3,7% annuo. Nell'intero 2009 i consumi sono cresciuti dell'1% grazie al forte rimbalzo del 3% registrato del quarto trimestre rispetto al terzo, il più alto da dieci anni.Mentre il numero di nuovi cantieri di edilizia residenziale in Francia è calato del 16,7% nel 2009 a 333.247 unità rispetto alle 400.191 unità del 2008, per effetto della crisi economica. Nel quarto trimestre i nuovi cantieri sono diminuiti del10,6% su base annua. Per soddisfare la richiesta di abitazioni il governo ha indicato un obiettivo di 500mila nuovi alloggi all'anno. Il numero di licenze inoltre è sceso nel 2009 del 17,8% a 397.310 unità da 483.373 nel 2008. Bisogna risalire al 2003 per trovare un altro dato inferiore alle 400mila licenze.

martedì 26 gennaio 2010

Cei/ Forum famiglie: Serve politica fiscale su nuclei con figli


Cei/ Forum famiglie: Serve politica fiscale su nuclei con figli
"Disponibilità di politica appare e scompare come fiume carsico"

Roma, 25 gen. (Apcom) - L'intervento del card. Bagnasco "contiene una ricca messe di spunti di riflessione e che toccano temi particolarmente cari alle famiglie italiane, perché, come lo stesso cardinale afferma 'la vicenda sociale è oggi, a giudizio della Chiesa, radicalmente antropologica'": lo afferma Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari.
"Ma quello per il quale sentiamo di dover ringraziare in modo tutto particolare il presidente della Cei - prosegue in una nota - è l'invito a ricentrare la politica, anche quella fiscale, sul perno delle famiglie, in particolare quelle con figli, perché da elemento di risulta, che attenua i contraccolpi negativi, diventino soggetto propulsivo di sviluppo".
"Da tempo il Forum cerca nelle Istituzioni e nella politica una disponibilità a porre la famiglia al centro della politica fiscale. Ma questa disponibilità appare e scompare come un fiume carsico e di fatto non si approda a nulla, nonostante le proposte da noi presentate a tutto il governo possano anche non portare alcun aggravio alla spesa pubblica. Ma quello che avvertiamo ancora più urgente e che trova un'autorevole e lucida conferma dalle parole di Bagnasco è l'apparente incapacità della società di 'ragionare della famiglia per ciò che realisticamente essa è, ossia la più grande risorsa sociale e culturale del nostro Paese. Non applicarsi ad essa, non darle forza e vigore, non riconoscerle la soggettività di cui è capace è come pretendere di volare continuando tuttavia ad appesantirsi le ali. Bisogna invertire questa tendenza e farlo con la nostra tenacia migliore'. Famiglia non 'problema' ma 'risorsa' per l'intera 'cosa pubblica'. Sembrerebbe dover essere scontato, eppure è diventata una vera e propria rivoluzione epocale - conclude Belletti - al servizio della quale il Forum è da sempre impegnato".
http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/01_gennaio/25/cei_forum_famiglie_serve_politica_fiscale_su_nuclei_con_figli,22650917.html

Crisi/ Bagnasco: Banche e politica aiutino giovani e famiglie

Crisi/ Bagnasco: Banche e politica aiutino giovani e famiglie
Segnali ripresa ma ancora morde su occupazione e settori deboli

Roma, 25 gen. (Apcom) - L'Italia "sembra aver colto con una certa prontezza la via della ripresa", ma la crisi "ancora morde su segmenti deboli della popolazione", specialmente giovani e famiglie: è la diagnosi del cardinale Angelo Bagnasco che, aprendo i lavori del consiglio permanente della Cei, esorta banche e politica ad adoperarsi a favore di chi ha perso lavoro. "Non possiamo non sollecitare il sistema bancario ad una politica del credito che, senza farsi avventata, sappia tuttavia essere scrupolosamente più attenta alle esigenze delle aziende in affanno. E ancora, non ci resta che sollecitare la classe politica a intensificare tutti i meccanismi che possono attenuare l'angoscia di chi, in seguito a licenziamento, ha perso la propria fonte di sostentamento o è in cassa integrazione", ha detto il presidente della Cei nella prolusione del 'parlamentino' dei vescovi italiani. In particolare Bagnasco auspica "il ricentramento della politica, anche quella fiscale, sul perno delle famiglie, in particolare quelle con figli, perché da elemento di risulta, che attenua i contraccolpi negativi, diventino soggetto propulsivo di sviluppo". Bagnasco ha rilevato che la situazione economica è incamminata, in Italia, "verso una fase di prudente ma indubitabile recupero" ed il paese "oggi sembra aver colto con una certa prontezza la via della ripresa" grazie "ad una serie di salvaguardie del nostro sistema economico e finanziario complessivo" e "all'intraprendenza delle nostre imprese". Nell'analisi di Bagnasco, tuttavia, non mancano le ombre: per "una quota parte di aziende più piccole o più isolate" è stato "un periodo difficilissimo, quando non fatale", che "sta inevitabilmente pesando su alcune categorie di persone, il più spesso quelle che già in precedenza non godevano di una piena garanzia di stabilità". Più in generale, "si ha la percezione di una crisi che ancora morde su segmenti deboli della popolazione, specialmente quelli giovanili". In particolare, per l'arcivescovo di Genova, "molte famiglie sono giunte a fine anno con la consapevolezza di un peggioramento delle proprie condizioni economiche, e dunque con un aumento delle disuguaglianze". L'iniziativa della Cei che, di concerto con l'Associazione bancaria italiana, ha promosso un credito alle famiglie in difficoltà, è, pertanto la strada "su cui merita ancora insistere per cercare di attenuare i contraccolpi di una economia che non riesce purtroppo a garantire tutti", secondo Bagnasco.

lunedì 25 gennaio 2010

Politiche tariffarie tengano conto della composizione del nucleo familiare

Proposta di politiche tariffarie a misura di famiglia da applicarsi in occasione di attività Sportive e altro, proposte per i figli delle Famiglie organizzate dalle locali Amministrazioni Comunali e Comprensoriali o da Altri enti con contributo pubblico.

Visto che la attuale situazione socio-economica è piuttosto difficile e rischia di essere ancor più pesante per quelle realtà familiari “potenzialmente” più in difficoltà, ci auguriamo che le locali Amministrazioni, laddove consentito dalla normativa in vigore, adottino al più presto agevolazioni “mirate” con l’adozione urgente di regolamenti che prevedano politiche tariffarie, attente agli interessi generali e sociali che tengano conto della composizione del nucleo familiare. Partiamo dal presupposto che tutti i figli delle nostre famiglie dovrebbero avere la possibilità o almeno l’opportunità di partecipare ad una minima attività extra scolastica che può essere ricreativa, sportiva o altro. Sappiamo bene come tutte queste attività siano importanti per la crescita sociale dell’individuo, ma anche utili per la scoperta delle loro reali potenzialità. Per questo non possiamo non essere attenti e vicini alle Famiglie con figli, poiché queste possono avere per vari motivi, difficoltà anche economiche e forse, anche per questo, non iscrivono i figli alle attività proposte.

Per saperne di più e trovare il documento esplicativo anche in PDFvti invitiamo a visionare il sito: http://predazzo.blogolandia.it/2010/01/25/consulta-famiglie-valle-di-fassa-tariffa-family-t4-proposta-di-politiche-tariffarie-a-misura-di-famiglia/

domenica 24 gennaio 2010

Se il lavoretto estivo del figlio ti fa perdere 1500€ di detrazioni...




Se il lavoretto estivo del figlio ti fa perdere 1500€ di detrazioni...

Lettera di Gennaro e risposta di Mario Sberna (Presidente della Associazione Nazionale Famiglie Numerose)su un caso assurdo (ma non tanto raro): basta un lavoretto estivo dei figli (regolarmente denunciato) di anche 19€ superiore al tetto ammesso di 2851... per far perdere all'intera famiglia una buona fetta di detrazioni... e poi danno la colpa alla famiglia che non rende indipendenti i figli (leggi articolo sui bamboccioni...)

Ciao, devo sfogarmi....il primo dei miei 4 figli l'anno scorso ha fatto un lavoretto estivo per potersi comprare una moto rigorosamente usata!!!Ha avuto la "fortuna" di trovare un datore di lavoro che lo ha "messo a posto" e quindi, udite udite........Nel conguaglio delle detrazioni mi leveranno circa 1500 euro!!!!!!!!!!!! (1200 per i 4 figli + le detrazioni normali + tutte le spese sanitarie che non posso detrarre, nè io nè lui) a fronte di un guadagno pulito di 3000 euro!!!!!!!!Ma allora è proprio vero che il mondo è dei furbi!!!!!!!!!! se lo avessi lasciato al nero era tutto guadagno!!!!!!!Ma mi voglio illudere....... non è che qualche nostro amico politico può dire al sig Tremonti che tanto si riempie la bocca di famiglia, di provvedere con urgenza a portare il tetto del reddito per essere a carico almeno a 6000 euro (500x12) e non agli irrisori 2851,...di ora? Quanto gli costerebbe mai agevolare le famiglie numerose con un provvedimento simile?Visto che questi ragazzi devono sacrificarsi l'estate per avere qualcosina in più, perchè deve pagarne tutta la famiglia perchè i genitori sono fortemente penalizzati? Io provo nella mia folle illusione a raggiungere Tremonti da semplice cittadino via lettere o email, ma come si dice chi non risica non rosica....magari si avvera un miracoloGrazie per la pazienzaUn inc....to Gennaro

RISPONDE IL PRESIDENTE ANFN MARIO SBERNA
Carissimo Gennaro, hai perfettamente ragione ad arrabbiarti; pensa che mio figlio Francesco, per mantenersi gli studi, nel 2009 ha lavorato e incassato la somma lorda di euro 2.860. Giuro: 2860! Dunque non è più a carico per la fantastica somma di 19,49 euro (2860 meno la franchigia di 2.840,51 - ferma da almeno 15 anni, i vecchi 5.500.000 lire!). Per 19,49 euro, col 730 dovrò restituire oltre 700 euro di detrazioni. Che questa sia una vergogna non vi sono dubbi; l'abbiamo anche detto a Giovanardi durante un'incontro ma non abbiamo avuto risposta. Tremonti non sa nemmeno che siamo al mondo, le promesse elettorali sono tali e dunque possiamo solo arrabbiarci. Ti assicuro solo che ci proveremo ancora e sempre ma ho paura che le tue lettere, come le nostre, resteranno purtroppo lettera morta.L'unico che parla ancora di famiglie numerose è.. il Santo Padre! Che, purtroppo, non delibera leggi fiscali. Mah, andiamo avanti, e speriamo. Ciao Gennaro, un abbraccio forteMario --

http://www.famiglienumerose.org/news.php?idnews=4666

sabato 23 gennaio 2010

"Bonus Sport" ai ragazzi di famiglie in difficoltà


"Bonus Sport" ai ragazzi di famiglie in difficoltà

Coni, Provincia e Latterie Vicentine chiamano all'adesione anche i Comuni Messi a disposizione 100 euro per ogni richiesta di giovani iscritti a una delle mille società vicentine: l'esame va fatto dagli enti locali.
Nessuno deve rinunciare a fare sport, e se c'è una famiglia in difficoltà arrivano le istituzioni e gli sponsor a dare un aiuto economico.Questa è l'idea che sta alla base del "Bonus Sport", iniziativa avviata dal Coni vicentino in sinergia con l'Amministrazione provinciale e le Latterie Vicentine. Nella mattinata di ieri, l'iniziativa è stata resa nota agli amministratori comunali, che avranno una parte importante per quanto riguarda le modalità di attuazione della proposta. L'incontro, ospitato nella sala riunioni del Comitato provinciale Coni, è servito per illustrare le finalità del "Bonus Sport" e l'iter di accesso all'agevolazione per la pratica sportiva da parte dei ragazzi che praticano uno sport. «Mi dispiacerebbe che qualche ragazzo lasciasse l'attività sportiva perché non riesce a versare la quota richiesta dalla propria società sportiva - ha spiegato il presidente del Coni e assessore allo sport del comune di Vicenza, Umberto Nicolai - ecco perché si è deciso di venire incontro alle famiglie vicentine numerose che hanno figli impegnati nello sport».

per ulteriori dettagli visita il sito:

venerdì 22 gennaio 2010

Quando lo spettacolo non aiuta la cultura



Comunicato stampa dell’Associazione Italiana Persone Down
Quando lo spettacolo non aiuta la cultura



Molte volte ci sforziamo di realizzare buone trasmissioni culturali, di dare spazio ad una corretta informazione, di aiutare le persone a capire e rispettare le piccole e grandi diversità presenti nel mondo e nel nostro Paese. Tutto ciò è importante e utile, ma molti, moltissimi messaggi passano ad un più largo pubblico attraverso i cosiddetti programmi leggeri in cui anche una battuta può veicolare un più corretto modo di essere e di comportarsi.
Durante la trasmissione del Grande Fratello, spesso e volentieri alcuni dei partecipanti sono soliti condire le loro liti con l’epiteto "mongoloide".
Hanno iniziato in dicembre, mentre i concorrenti erano a tavola per la cena, (la puntata su canale 5 era finita da un' ora o forse più, la diretta continuava sul Canale extra 1 di Mediaset Premium) e la concorrente Carmela l'ha urlato come fosse il peggiore degli insulti, e da allora non hanno più smesso.
Il reiterarsi di questi spiacevoli episodi fa male; fa male alle 49.000 persone con la sindrome di Down e alle loro famiglie che vivono in Italia e che lottano ogni giorno per far capire che avere la sindrome di Down, essere “mongoloide”, non vuol dire essere sciocchi e incapaci e quindi degni solo di disprezzo. Avere la sindrome di Down vuol dire avere un ritardo mentale, ma essere comunque persone, persone che vanno a scuola, che si sforzano di acquisire una certa autonomia, che qualche volta lavorano, che ridono, che piangono, che hanno dei sentimenti, che sanno dare e ricevere.
Da tempo lavoriamo per abbandonare il termine mongoloide proprio perché troppo spesso usato in senso dispregiativo, ma quello che davvero vogliamo non è solo abbandonare la parola, ma abbandonare l’idea che si possa disprezzare una persona.
Chi fa televisione sa che molte persone lo vedranno e lo ascolteranno, deve sapere di avere delle responsabilità, di fare, a volte suo malgrado, cultura. E se domani due bambini giocando davanti alla scuola si scherniranno chiamandosi “mongoloide”, deve sapere che ha contribuito a rinforzare questo comportamento anziché ridurlo.
Le scuse non servono a cancellare l’offesa, ma aiutano a rimettere al centro le persone. Per queste ragioni l’Associazione Italiana Persone Down chiede alla trasmissione “Grande Fratello” di chiedere scusa a questa, forse piccola parte di Italiani, ma non per ciò meno degna di rispetto.

Ufficio Stampa
Associazione Italiana Persone Down
Viale delle Milizie 106, 00192 Roma, tel.063723909

giovedì 21 gennaio 2010

FAMIGLIA: GIOVANARDI, INSEDIATO NUOVO OSSERVATORIO NAZIONALE


FAMIGLIA: GIOVANARDI, INSEDIATO NUOVO OSSERVATORIO NAZIONALE


(ASCA) - Roma, 21 gen - Si e' insediato oggi il nuovo Osservatorio nazionale sulla famiglia, presieduto dal Sen.Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delegato alle politiche per la famiglia, e composto, oltre che dal Comitato scientifico, dai rappresentanti dei Ministeri e degli enti locali, dai delegati delle Associazioni familiari e del terzo settore, nonche' dai rappresentanti delle Associazioni di rappresentanza delle categorie del mondo del lavoro.Tutti gli intervenuti - informa una nota - hanno apprezzato la ripresa dei lavori dell'Osservatorio dopo le modifiche apportate dal Governo alla sua organizzazione e l'impostazione impressa ai lavori dal presidente Giovanardi e dal prof. Donati, Direttore del Comitato tecnico-scientifico, che hanno particolarmente insistito sulla necessita' di affrontare insieme a tutti i protagonisti istituzionali, in uno spirito di dialogo e collaborazione, il tema della famiglia, cosi' come scolpita nell'art. 29 della Costituzione, da considerarsi sempre piu' risorsa sociale e non certo problema.Primo vero banco di prova per il nuovo Osservatorio sara' la predisposizione del Piano nazionale sulla Famiglia che sara' discusso in un clima di aperto confronto nel corso della prossima Conferenza nazionale di Milano. Quest'ultimo appuntamento, previsto per novembre, dovra' fornire risposta anche su altri importanti temi sui quali il Governo lavora da tempo come le politiche per la natalita' e per l'infanzia, la conciliazione dei tempi di cura e dei tempi di lavoro, la presenza nelle famiglie dei non autosufficienti e degli anziani, l'immigrazione e le misure fiscali a favore delle famiglie.

famiglia. Buoni vacanza, debutto col boom


Famiglia. Buoni vacanza, debutto col boom

Più di 2mila richieste nel primo giorno di attività del sito

Nel primo giorno utile per prenotare i Buoni vacanza, ieri, sono state presentate duemila domande. È di tutto rilievo il debutto dei Buoni vacanza, il contributo statale per la villeggiatura offerto alle famiglie a basso reddito. Grande la soddisfazione del ministro Brambilla, che dice: «i dati evidenziano come proprio le famiglie numerose e a più basso reddito hanno voluto cogliere l'opportunità».
sul suo sito, però, l'Associazione Famiglie Numerose - che pure invita a precipitarsi a prenotare - muove qualche critica: «Per chi ha steso il regolamento dei buoni vacanze, i nuclei familiari di 4 persone hanno le stesse esigenze e spese di quelli formato da 5, 6, 8 , 10, 12 persone. Tanto non ne esisteranno certo... e poi, mica vorranno andare in vacanza? Anzi, che ci vadano i single, quelli con 20.000 € di reddito (per la famiglia con 4 o più componenti il tetto è "innalzato" solo a 35.000 €) che di sicuro saranno, come nel caso della social card della famiglia, i maggiori destinatari del contributo. Vogliamo scommettere?».
Per info e prenotazioni: http://www.buonivacanze.it/




COPPIE DI FATTO: PATRIARCATO VENEZIA, DISCRIMINATO MATRIMONIO


COPPIE DI FATTO: PATRIARCATO VENEZIA, DISCRIMINATO MATRIMONIO


(AGI) - Venezia, 21 gen. - Sulla delibera del Comune di Venezia che permette anche alle coppie di fatto di accedere agli alloggi popolari, interviene oggi il Patriarcato di Venezia esprimendo il proprio dissenso e la sua preoccupazione. "Il Patriarcato di Venezia - si legge in una nota - considerando che viviamo in uno Stato laico, dove per laicita' si intende un valore positivo per il quale tutti, nessuno escluso, possono intervenire nella discussione pubblica - non puo' non esprimere il proprio disagio e la propria contrarieta'. La Chiesa veneziana, attraverso l?azione delle comunita' parrocchiali e dei parroci, accoglie tutti senza alcuna discriminazione e non intende entrare nelle scelte di vita che ciascuno liberamente intraprende, ma esprime le sue osservazioni. Tale provvedimento, infatti, pone sullo stesso piano la famiglia fondata sul matrimonio - una realta' oggettiva sussistente in una unione pubblica tra un uomo e una donna, il cui significato intrinseco e' dato dalla sua capacità di generare, promuovere e proteggere la vita - e la cosiddetta famiglia anagrafica, una realta' cioè affatto diversa, che assume rilievo a livello normativo solo agli scopi circoscritti propri dello strumento anagrafico. Tale strumento ha come finalita' la registrazione delle persone residenti o dimoranti nel Comune e serve a fornire un quadro conoscitivo basato sul solo elemento (di fatto) della coabitazione, senza poter essere utilizzato per realizzare forzatamente una equiparazione ingiustificata tra situazioni di diversa natura e rilievo sociale". " Si deve in proposito ricordare - si aggiunge - che il principio di eguaglianza (articolo 3, comma 1, Costituzione) vieta di trattare in modo eguale situazioni oggettivamente diverse. Un simile provvedimento, che vorrebbe presentarsi come una misura antidiscriminatoria, finisce cosi' per introdurre nelle politiche abitative una previsione normativa che oggettivamente discrimina le famiglie fondate sul matrimonio. Con questa delibera il consiglio comunale di Venezia non tiene in considerazione la responsabilita' che un uomo e una donna, con il matrimonio, si assumono pubblicamente e sottovaluta il senso della famiglia come fattore di progresso, risorsa e capitale umano e sociale. Di fatto, il risultato concreto della delibera non e' quello di ampliare il novero dei beneficiari, ma piuttosto di appiattire eventuali benefici riducendo la disponibilita' nei confronti delle famiglie fondate sul matrimonio. (AGI) Crc/Mld


martedì 19 gennaio 2010

Influenza A: emergono le verità nascoste


Influenza A: emergono le verità nascoste


14 gennaio 2010 - Il Consiglio d'Europa lancia l'accusa: l'Organizzazione mondiale della sanità si è lasciata influenzare dall'industria farmaceutica nella gestione della pandemia legata al virus A/H1N1. In Italia il contratto per la fornitura di vaccini tra ministero della Salute e Novartis, pieno di lati oscuri e inspiegabilmente squilibrato, è coperto dal segreto di Stato.
Un'epidemia creata per vendere farmaci e vacciniLa annunciata pandemia non ha fatto i danni temuti: quello che resta sono milioni di dosi di vaccino inutilizzate.
Il presidente della Commissione sanità del Consiglio d'Europa Wolfgang Wodarg ha lanciato un'accusa: sarebbero state le aziende farmaceutiche, per spingere le vendite di farmaci e vaccini, a influenzare la decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di dichiarare lo stato di pandemia per il virus A/H1N1.
Il Consiglio di Strasburgo ha già approvato una risoluzione con cui si avvia un'inchiesta sul ruolo delle aziende del farmaco nella vicenda. Un primo dibattito urgente è in programma nella prossima sessione plenaria dell'assemblea, fissata per fine gennaio.
L'Oms ha annunciato a sua volta l'apertura di un'indagine interna, affidata ad esperti indipendenti, per verificare tutti i passaggi che hanno portato ad innalzare il livello di allarme e decretare l'emergenza pandemia nell'aprile del 2009.


SCUOLA: FINI, CONSENTIRE A FAMIGLIE SCELTA TRA PUBBLICA E PRIVATA


SCUOLA: FINI, CONSENTIRE A FAMIGLIE SCELTA TRA PUBBLICA E PRIVATA


ASCA - Roma, 18 gen - Le famiglie devono essere messe nelle condizioni di poter scegliere liberamente per i propri figli la scuola pubblica o quella privata. Lo ha affermato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto su 'La sfida educativa' a cura della Cei.''Le istituzioni devono sostenere l'azione educativa delle famiglie - ha spiegato Fini - fornendo ad esse il maggior numero di opportunita' possibili. Tra queste opportunita', quella che acquista un sempre maggior rilievo nell'odierna societa' aperta e pluralista, e' la 'liberta' educativa', che consente nel favorire la possibilita' dei genitori di scegliere, tra scuola pubblica e scuola cosiddetta privata, quella meglio rispondente alle esigenze, ai valori e alle aspettative della famiglia''.


Equo compenso: 100 euro annui in più a famiglia



Equo compenso: 100 euro annui in più a famiglia


A seguito della firma del “Decreto Bondi“, arriva nel nostro Paese la cosiddetta tassa sull’equo compenso, ovverosia una maggiorazione di prezzo intrinseca su tutti i prodotti tecnologici, e comunque quelli dotati di memoria, per “ripagare” gli autori delle copie effettuate dagli utenti. Ebbene, secondo Altroconsumo, con l’equo compenso, fortemente voluto dalla SIAE, non solo ogni famiglia pagherà in media 100 euro in più all’anno, che si aggiungono alla sfilza dei rincari, ma si arriverà a pagare questa “tassa” anche fino a tre volte.

http://www.vostrisoldi.it/articolo/equo-compenso-100-euro-annui-in-piu-a-famiglia/23603/

domenica 17 gennaio 2010

I disoccupati ci sono ma non si vedono




I disoccupati ci sono ma non si vedono
di ILVO DIAMANTI

Esistono problemi visibili e altri invisibili. A prescindere - direbbe Totò - non solo dalla realtà ma anche dalla percezione. La disoccupazione, ad esempio, esiste: nella realtà e nella percezione. Ma parlarne è da irresponsabili e mostrarla anche peggio. Basta pensare alla reazione del governo di fronte alle stime fornite dalla Banca d'Italia, che considera il tasso di disoccupazione "reale" superiore al 10%: 2.600.000 persone. Un calcolo scorretto e fantasioso, secondo il ministro Sacconi. Perché associa ai disoccupati anche i cassintegrati cronici e i "lavoratori scoraggiati". Quelli, cioè, che rinunciano a cercare occupazione perché ritengono la situazione sfavorevole. Un'operazione scorretta, quella praticata dalla coppia Epifani-Draghi. Entrambi disfattisti e, implicitamente, comunisti. Imprenditori delle fabbriche che producono pessimismo, come li ha definiti il premier Berlusconi. Seminano sfiducia e rischiano, in questo modo, di alimentare una crisi che ormai è alle spalle. Anche se i cittadini non sembrano accorgersene. Afflitti da una "percezione" diversa - e distorta. La disoccupazione, infatti, preoccupa il 37% degli italiani, secondo la recente indagine di Demos per Unipolis sulla (in)sicurezza. Il 2,5% più dell'anno scorso, ma il 7% più di due anni fa. È motivo di angoscia, non solo in Italia, anche nel resto d'Europa. Il 51% dei cittadini della UE (dati Eurobarometro) la indica fra le due principali emergenze da affrontare. E il 40% aggiunge anche la crisi economica. Tuttavia, nel nostro paese, questa percezione è anti-italiana. In contrasto con gli interessi nazionali e con la rappresentazione mediale della realtà.

Infatti, se si prendono in considerazione i telegiornali di prima serata delle reti Rai e Mediaset (rapporto dell'Osservatorio di Pavia per Unipolis, dicembre 2009), alla disoccupazione e alle difficoltà economiche delle famiglie, nel periodo fra il 18 ottobre e il 7 novembre 2009, viene dedicato il 7% delle notizie "ansiogene".

Quelle, cioè, che raccontano fatti e contesti critici. L'anno prima, nello stesso periodo, lo spazio delle notizie riferite ai problemi economici e dell'occupazione sui telegiornali delle reti pubbliche e private era oltre 4 volte superiore: 27%. Due anni prima, nell'autunno 2007, intorno al 16%. Per cui la disoccupazione c'è, si sente e fa paura. Ma non si deve dire troppo forte. E comunque non si vede.
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Papà, mamma e figli: siamo i più tartassati d’Europa


Papà, mamma e figli: siamo i più tartassati d’Europa


Le famiglie italiane sono tra le più «tartassate» d’Europa. E il carico fiscale è ancora più pesante quando a portare a casa lo stipendio è solo il capofamiglia. Una situazione a dir poco sconfortante soprattutto a confronto con quella di un Paese a noi vicino: la Francia, dove è applicato il «quoziente familiare» che prevede una imposta sulle persone fisiche che decresce all’aumentare del numero dei componenti. È quanto rileva un’analisi condotta dall’Ufficio Studi degli artigiani di Mestre.

Per rendere omogeneo il confronto - rileva una nota dell’associazione - sono state prese come riferimento una famiglia italiana e una francese composte entrambe da marito, moglie e 2 figli a carico con redditi da lavoro dipendente. Per la famiglia italiana, però, sono state fatte due ipotesi: la prima, in cui è solo il capofamiglia a percepire un reddito, mentre nella seconda a lavorare sono entrambi i coniugi. Il calcolo dei livelli di reddito è stato fatto basandosi sull’imponibile Irpef. La comparazione riguarda solo la tassazione dell’imposta personale, senza includere le addizionali Irpef.

Nel caso del reddito di 30mila euro, in Francia il carico fiscale annuo è di 348 euro, indipendentemente dal fatto che la famiglia sia mono o bireddito. In Italia, invece, se il nucleo è monoreddito il peso fiscale raggiunge i 5.010 euro, cioè 4.662 euro in più rispetto alla famiglia francese, se bireddito raggiunge i 2.842 euro, ossia 2.494 in più.

Al secondo livello, cioè un reddito di 55mila euro, invece, la famiglia francese è sottoposta ad una tassazione di 2.988 euro. In Italia il nucleo monoreddito paga 15.989 euro - 13mila in più rispetto alla famiglia d’Oltralpe - quello bireddito versa all’Erario 10.530 pari a 7.542 euro in più.


A fare la differenza è il quoziente familiare, che si applica al «foyer fiscal», comprendente il contribuente, il coniuge, i figli minori e gli eventuali invalidi conviventi. In estrema sintesi, il sistema è basato sulle cosiddette «quote»: ogni figlio vale metà quota, ma a partire dal terzo ne vale una intera. Il reddito imponibile viene quindi diviso per il numero delle quote, ottenendo così il quoziente familiare, che vale anche per le coppie «Pacsate», cioè in unione civile da almeno 5 anni. In Italia invece «nonostante gli sgravi fiscali dati in questi decenni dai vari governi che si sono succeduti - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - il peso delle imposte è ancora eccessivo. Soprattutto per le famiglie monoreddito, che costituiscono quasi la metà dei nuclei familiari italiani. Una tipologia familiare concentrata prevalentemente al sud e tra le più colpite dalla crisi economica in atto». Non solo: «Rispetto ai principali Paesi europei - aggiunge Bortolussi - le famiglie italiane sono oggetto di ulteriori costi, dovuti all’inefficienza del nostro sistema pubblico. Mi riferisco ai lunghissimi tempi di attesa per effettuare le visite specialistiche presso i nostri ospedali che costringono molte persone a rivolgersi alle strutture private. Oppure all’inadeguatezza del nostro sistema di trasporto pubblico che spesso obbliga molti italiani ad usare l’automobile privata per recarsi al lavoro».





PER FAMIGLIE ITALIANE SALASSO DA 9.000 EURO CON MONETA UNICA


PREZZI: CONSUMATORI, PER FAMIGLIE ITALIANE SALASSO DA 9.000 EURO CON MONETA UNICA


Roma, 16 gen. - (Adnkronos) - Sette anni di rincari, innescati dall'ingresso dell'euro il primo gennaio del 2002, hanno fatto perdere a una famiglia italiana 9000 euro. E' il bilancio pesante che tracciano Adusbef e Federconsumatori, che hanno effettuato un monitoraggio di 99 prodotti di beni e servizi di largo consumo dal 2001, ancora nell'era della lira, al 2009. Per ben 87 prodotti dell'elenco tenuto sotto esame, gli aumenti intervenuti in questi anni sono risultati superiori all'inflazione media cumulata (+19,36%). In cima alla classifica spicca il gelato che dalle 1.500 lire del 2001 e' arrivato a 3 euro nel 2009, con un incremento, nel periodo, del 290%. Altro aumento record e' quello della penna a sfera (500 lire nel 2001 e 0,80 euro nel 2009), vede un incremento del 207%. Tramezzini e pizza margherita non sono da meno, con incrementi, rispettivamente, del 162% e del 155%.


Fisco: maxi carico per famiglie


Fisco: maxi carico per famiglie
Duro confronto, in Francia applicato il quoziente familiare


(ANSA) - VENEZIA, 16 GEN - Il carico fiscale per le famiglie italiane e' tra i piu' alti d'Europa. Ed e' sconfortante il confronto con altri paesi, dice Cgia Mestre. In particolare il paragone con la Francia, dove e' applicato il ''quoziente familiare''.Con un reddito di 30.000 euro, in Francia il carico fiscale annuo (indipendentemente dal fatto se la famiglia e' mono o bireddito) e' di 348 euro. In Italia se il nucleo e' monoreddito il peso fiscale raggiunge i 5.010 euro (+4.662 rispetto alla francese).

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/01/16/visualizza_new.html_1674031553.html

sabato 16 gennaio 2010

Bergamo, torna la Family card


Bergamo, torna la Family card per le famiglie numerose

Il Comune di Bergamo ha deciso anche per l'anno 2010 di sostenere le famiglie numerose della città rinnovando l'iniziativa della Family Card. Attraverso questo strumento tutti i nuclei famigliari con almeno tre figli residenti nella città potranno godere di una ricca varietà di sconti agevolazioni e promozioni relative ad acquisto di beni di consumo e di servizi presso tutti gli operatori economici pubblici e privati che hanno aderito al progetto.

In un periodo congiunturale di crisi economica come quello attuale, dove la capacità di spesa all’interno delle famiglie si è purtroppo ridotta, il Comune ha deciso di credere fortemente in questo progetto di sostegno credendo che possa costituire un valido ausilio al mantenimento delle esigenze economiche del vivere quotidiano. E comunque rimane un valido strumento da utilizzarsi senza timori e vergogne alcune, perchè può anche costituire premio per l'impegno profuso dai genitori nella vita famigliare.

«Va dato atto anche a tutti gli aderenti esercizi commerciali e artigiani, istituti finanziari, professionisti e che l'Amministrazione pubblica ringrazia formalmente - sottolinea l'assessore al Commercio, Enrica Foppa Pedretti -, che han dato una dimostrazione di buona volontà come mai abbiamo riscontrato prima. A tal proposito ringrazio anche le associazioni di categoria che hanno collaborato con grande entusiasmo e sollecitudine a questo progetto: Ascom, Confesercenti, Associazione Artigiani, Aspan Federfarma, Assopto.

La Family Card garantisce per tutto l'anno molte opportunita di sconto presso negozi di alimentari, macellai, fruttivendoli, panifici, supermercati, ma anche ottici, dentisti, farmacie, librerie per narrativa e libri di testo, impianti sportivi, teatri e iniziative culturali, attività ricreative pizzerie da asporto lavanderie e pasticcerie Il Comune ha partcipato lui stesso - tramite ATB, Gamec, Teatro Donizetti e Bergamo Sport - con convenzioni di sconto sui servizi. E’ stata data un veste grafica fresca e d effetto in modo che il fascicolo con le convenzioni abbia una certa visibilita e possa essere costantemente ricordato e non accantonato in un cassetto e il fascicolo si e arricchito di 8 pagine.

Sono state rimosse alcune criticità del passato che hanno in un certo senso limitato le potenzialita del progetto. La riduzione di quantità troppo alte (ad esempio, 1 kg di pane per poter usufruire dello sconto) oppure l'adesione piu capillarizzata del numero di macellai e fruttivendoli che potrebbero questa volta allargare il numero delle famiglie aderenti.

L’Amminitrazione comunale si impegna a migliorare la promqzione dell’iniziativa attraverso un preciso progetto promozionale che si sviluppera per tutto il 2010 e a coinvolgere anche i media locali Il fine e quello di mantenere elevata e costante l’attenzione e l'adesione all’iniziativa delle famiglie residenti nel Comune di Bergamo. Il Comune, infine, ringrazia per la partecipazione la famiglia Maroncelli della Associazione famiglie numerose di Bergamo e la famiglia Togni.

Tutti i vantaggi della Family card di Palazzo Frizzoni sul sito Internet www.comune.bergamo.it/familycard

venerdì 15 gennaio 2010

Famiglia. La retromarcia di Silvio


Il premier prima annuncia e poi scarica il quoziente familiare. Il commento del Forum famiglie

11 settembre 2009: Silvio Berlusconi scrive a Giovanardi: «Il quoziente familiare è un preciso obiettivo del governo e faremo di tutto per introdurlo entro la fine della legislatura» E «quanto prima» sarà dato alle famiglie numerose e monoreddito un «segnale positivo». D’altronde, precisa il premier, «siamo il governo dei fatti».

23 dicembre 2009: La riforma fiscale «dovrebbe avere come priorità la famiglia, il lavoro, la ricerca e l’ambiente». Lo dice il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: «Vogliamo favorire le famiglie con bambini e pensiamo a qualcosa di più ambizioso del quoziente familiare».
8 gennaio 2010: Le agenzie svelano i contenuti della colazione di lavoro tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, ad Arcore: «Il cavaliere avrebbe ribadito la necessità di un “segnale”. L'ipotesi più accreditata è quella di riprendere il discorso del quoziente familiare e di muoversi a favore delle famiglie più numerose. Berlusconi e Tremonti starebbero quindi studiando un piano per poi potersi “giocare” la carta prima delle regionali.

11 gennaio 2010: Pierferdinando Casini (Udc) dice: «C’è un tema fondamentale, quello della famiglia. È stato promesso il quoziente familiare, realizziamo almeno questo, perché una fascia di famiglie italiane è o sta scandendo nella povertà».

13 gennaio 2010: Il dietrofront di Berlusconi. «Ho assistito a molte discussioni televisive circa una nostra promessa elettorale che riguarda il quoziente familiare. È un fatto di giustizia che un singolo che guadagna 100 sia chiamato a pagare più tasse di un padre che deve mantenere una famiglia numerosa», ha aggiunto. Quella del quoziente familiare, resta «la direzione prima su cui in un futuro potremmo convogliare una possibile riduzione delle imposte. I tempi, però, non sono maturi. Ribadisco il nostro impegno, ma purtroppo devo dire che oggi come oggi non c’è nessuna possibilità che questo possa avvenire».

La sorpresa del Forum, tradito di nuovo
Immediata la reazione del Forum delle associaizoni familiari, che già aveva dovuto mandar giù il rospo di una Finanziaria 2010 con «zero euro» sulla riga della famiglia, incluso il segnale minimo che il Forum aveva chiesto al Governo: utilizzare i 2 miliardi e 400 milioni di euro impegnati nel 2009 per il bonus famiglia per avviare parzialmente il quoziente famigliare. Un avvio soft, graduale, che sarebbe stato – in questo senso – a costo zero.
«Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, afferma a sorpresa, dopo tante affermazioni che avevano fatto ben sperare, che il Quoziente familiare per ora non si può fare perché non ci sono i soldi» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «Intanto verrebbe da dire che se un fisco familiare è questione di giustizia sociale, come lo stesso Berlusconi aggiunge, i soldi in una scala di priorità nella spesa pubblica, si possono anche trovare. Ma poi come abbiamo dimostrato cifre alla mano al sottosegretario Giovanardi ed a tutti i ministri che hanno avuto la disponibilità di riceverci e di ascoltarci, una prima applicazione della nuova tassazione non costerebbe un euro in più di quanto il governo ha stanziato nel 2009 come Bonus famiglia».Non è affatto rivendicativo Belletti. Che infatti precisa: «le famiglie italiane, consapevoli della difficile situazione del Paese, sarebbero disposte a segnali di attenzione che si muovano nel senso di un fisco più giusto senza alcun impegno economico. L’esempio della trasformazione delle detrazioni in deduzioni è lampante. Eppure sembra che non ci sia spazio neppure per questo. Allora forse bisognerebbe verificare l’effettiva volontà di fare qualcosa per le famiglie. Una verifica che con gli appuntamenti elettorali alle porte, si fa quanto mai urgente».

Quoziente sì, quoziente no
Già ieri su Italia Oggi il segretario della Uil, Luigi Angeletti, diceva «no grazie» al «falso mito» del quoziente familiare. «Spero che nessuno pensi di rispolverarlo, è un sistema complicato e dunque poco efficace. Per aiutare le famiglie serve una cosa semplice, una bella deduzione delle tasse di 5mila euro l’anno per ogni figlio», ha detto Angelini.
Anche il Forum storicamente preferisce al quoziente francese il modello tedesco del Bif-basic income family: una deduzione dal reddito imponibile delle spese necessarie per il mantenimento dei figli, cioè per assolvere un obbligo costotuzionale. Le tasse una famiglia le pagherebbe cioè sul reddito realmente disponibile, al netto del costo di mantenimento di un figlio: 7mila euro per il primo figlio, 6mila per il secondo, di nuovo 7mila dal terzo in su, era questa la proposta del Forum un paio di anni fa. «Il modello rimane quello», ci dice ora Belletti. «Chiamiamolo no tax area familiare, presenteremo una nuova proposta. Non è tanto diverso da quel che Angeletti dice, ma io non lo chiamerò mai sconto fiscale perché non mi piace l’idea che sia scontato un diritto».


giovedì 14 gennaio 2010

Italia: il Forum delle famiglie contro la proposta di divorzio breve


Italia: il Forum delle famiglie contro la proposta di divorzio breve


“Oggi come negli anni passati ribadiamo il nostro ‘no’”: così Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, riguardo la proposta di ridurre ancora i tempi per il divorzio in Italia. Se già vi è stato un abbreviamento da 5 a 3 anni del periodo tra separazione e divorzio, la nuova iniziativa - ha dichiarato Belletti - è volta a trasformare “sempre più la separazione legale” in una “semplice e scomoda anticamera dello scioglimento del vincolo”. Belletti - riferisce l’agenzia Zenit - ha chiesto, a nome del Forum, “che il Parlamento, se di divorzio si deve occupare, non tenti di introdurre percorsi di ‘facilitazione’ alla rottura dei legami”, “ma costruisca finalmente una rete di servizi di protezione e prevenzione che abbia come obiettivo l’aiuto alle coppie in difficoltà a proseguire il loro cammino di famiglia”. “Non si tratta – ha affermato Belletti – di mettere i bastoni tra le ruote alle coppie che vogliono dividersi definitivamente o, addirittura, di assumere un ruolo punitivo nei loro confronti”, bensì di lottare contro “la privatizzazione delle relazioni familiari”, il vero rischio che sta correndo la società attuale. “E’ evidente – ha sottolineato Belletti – che le scelte personali sono e restano tali, ma è altrettanto evidente, oltre che costituzionale, che esse hanno implicazioni di primaria importanza per la società”. In Italia, un primo esempio di “divorzio rapido” si è avuto a Firenze, dove due sposi, lui spagnolo, lei italiana, hanno ottenuto il divorzio dopo poco più di un anno dal matrimonio. Ciò è potuto avvenire perché la coppia ha vissuto prevalentemente in Spagna, cosa che ha consentito agli avvocati della donna di applicare la legislazione iberica del 2005, che permette di chiedere lo scioglimento del matrimonio già tre mesi dopo le nozze e di ottenerlo in un periodo che va dai tre ai sei mesi. (F.C.)



Basta una deduzione di 3200 euro per figlio


Basta una deduzione di 3200 euro per figlio
L'intervista Belletti (Associazioni familiari): Il costo pari ai 2,4 miliardi già spesi nel 2009


«Il quoziente familiare sta assumendo tante sfumature e interpretazioni. Ai nuclei italiani basterebbe un segnale di considerazione da parte del governo. Si può cominciare con una deduzione dal reddito complessivo di 3200 euro a figlio insieme a una detrazione di 300 euro a bambino per chi ne ha più di quattro» spiega a Il Tempo, Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari Anche lei dà i numeri? «Sono solo il risultato di una simulazione che poggia però sulla cifra che il governo aveva messo a disposizione per il bonus famiglia nel 2009. E cioè circa 2,4 miliardi di euro. Non sono stati confermati per quest'anno per metterli a disposizione del sistema degli ammortizzatori sociali. Non contestiamo la scelta ma avremmo preferito che l'impegno a favore dei nuclei fosse trasformato da temporaneo a strutturale». Non c'è speranza che nel corso dell'anno qualcosa cambi? «È il nostro auspicio. La riscrittura delle regole del sistema fiscale può offrire quello che chiediamo sia realizzato da tempo: l'introduzione di una logica a favore della famiglia che sia di lungo termine». È sufficiente l'introduzione della deduzione di 3200 euro a figlio? «È solo una minima parte di quello che servirebbe. In realtà il Forum aveva proposto la creazione di un meccanismo chiamato Bif e cioè «Basic income family». Un termine anglosassone che si riduce a una maxi deduzione per i familiari a carico». In cosa consiste? «L'idea è una deduzione alla fonte. Dal reddito disponibile si toglie una cifra che, secondo noi, corrisponde alla soglia dell'incapienza. Si tratta di circa 7000 euro per ogni membro. Sulla cifra residua si applicano le normali aliquote Irpef. Perché 7 mila euro? «Per l'attuale sistema fiscale sono il reddito minimo che non va tassato e dunque sufficiente ad assicurare la sopravvivenza. È un parametro che rispecchia le spese che una famiglia sopporta per crescere e mantenere un figlio in famiglia». Un sistema che accontenta tutti? «Un figlio vale 7 mila euro di spese sempre e comunque a prescindere dal reddito familiare. Diversa è l'applicazione del quoziente come nel sistema francese. La sua criticità in quel caso e che lo sconto è più alto al crescere del reddito. Certo queste misure hanno un costo elevato. Difficile immaginare la sostenibilità di certi programmi fiscali. Anche per questo abbiamo proposto cifre più basse. Di assegni familiari non si parla più? È un sistema che oggi ha poco appeal. Di fatto quello che viene raccolto non viene integralmente investito dall'Inps a favore dei nuclei familiari. Oggi poi ci sono una serie di figure contrattuali importanti come i contratti a progetto e le partite Iva che ne sono esentati.

http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2010/01/14/1114780-basta_deduzione_3200_euro_figlio.shtml?refresh_ce

Milano, i single sorpassano le famiglie


Milano, i single sorpassano le famiglie

Sono il 50,6 per cento. In crescita anche nel resto d’Italia. L’identikit: giovani, divorziati, anziani che restano soli


MILANO - «Benvenuti a Milano, città dei single». Così, d’ora in poi, il capoluogo lombardo dovrebbe presentarsi al mondo fin dai cartelli che segnalano l’ingresso nei confini ambrosiani. Tra città delle biciclette, città denuclearizzate, città del cotechino o del mistero, l’Italia offre davvero di tutto. Oggi anche Milano ha un suo primato. Quello di metropoli in cui il paradosso delle famiglie con un solo componente è diventato la norma. Negli ultimi mesi del 2009 i nuclei creati da una persona sola hanno superato quelli con due o più individui. Per la precisione: su 687.401 famiglie presenti in città, 347.651 hanno un unico nome sul campanello. Il 50,6 per cento. Il sorpasso è avvenuto negli ultimi mesi. Solo due anni fa i single registrati all’anagrafe erano 332.987 su un totale di 676.486 famiglie.
La tendenza alla crescita delle famiglie-single è in atto nel nostro Paese da un trentennio. Ma nemmeno i demografi si aspettavano che Milano fosse diventata una città di monadi. «Sono sorpreso—ammette Giancarlo Blangiardo, demografo dell’università Bicocca —. Certo, bisogna tenere conto che i dati dell’anagrafe prendono per buone le dichiarazioni di chi si presenta al Comune come single ma in realtà vive in coppia, da convivente. Detto questo, il fenomeno a Milano ha raggiunto vette altissime». Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? «Nelle nostre attese la quota di famiglie single tenderà a stabilizzarsi nel nostro Paese intorno al 40 per cento», risponde il demografo.


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mercoledì 13 gennaio 2010

Roma laboratorio quoziente familiare


Roma laboratorio quoziente familiare
Alemanno: Campidoglio pronto a rimodulare tariffe


(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Il Comune di Roma come laboratorio del quoziente familiare e' pronto a rimodulare le tariffe che dipendono dal Campidoglio. Cosi' Alemanno.Il sindaco ha parlato di Roma come di un modello per il quoziente familiare perche' anche negli enti locali si possono rimodulare le tariffe e le imposte facendo pagare meno tasse alle famiglie numerose e monoreddito. Alemanno ha anche sollecitato il premier ad anteporre alla riduzione delle aliquote il quoziente familiare.

Federcasalinghe,povere 30% famiglie


Federcasalinghe,povere 30% famiglie
La crisi colpisce soprattutto chi ha figli


(ANSA) - ROMA, 12 GEN - La crisi colpisce soprattutto chi ha figli, e' questo l'allarme lanciato da Federcasalinghe. Secondo l'associazione, che ha presentato a Roma un rapporto sulle 'Famiglie in Bolletta', oggi il 30% degli italiani vive in condizioni di forte disagio economico, sotto la soglia della poverta'. La percentuale sale al 35% se si considerano i nuclei monoreddito con minori, e raggiunge addirittura il 42% per le famiglie con un solo genitore e bambini.

martedì 12 gennaio 2010

La conciliazione famiglia e lavoro: una nuova cultura aziendale


La conciliazione famiglia e lavoro: una nuova cultura aziendale


Il tema della responsabilità sociale delle imprese nel nostro mondo globalizzato sta acquistando una crescente importanza. La sostenibilità dell'agire economico viene posta in primo piano. Accanto ai criteri ambientali ed altre questioni sociali, il mantenimento e l'incremento della qualità dei posti dei lavoro ne è un presupposto. Quindi l'orientamento alla famiglia come parte della responsabilità sociale diviene un tema sempre più affrontato dalle aziende.Le risorse umane sono un elemento strategico per il successo dell'impresa, ma il conflitto tra vita professionale e vita privata spesso si traduce in stress, predisposizione alle malattie e alle assenze, minacciando il benessere delle persone e lo sviluppo dell'impresa. Non sempre le aziende sono consapevoli del fatto che, senza un corretto equilibrio tra le due sfere, difficilmente i dipendenti/collaboratori sono sereni e possono contribuire al successo del business.


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ALIENAZIONE GENITORIALE E TUTELA DEI MINORI: IL 16 GENNAIO IL CONVEGNO A TRENTO



A partire dalle ore 9.00 in Sala Falconetto del Comune di Trento

ALIENAZIONE GENITORIALE E TUTELA DEI MINORI: IL 16 GENNAIO IL CONVEGNO

Il mondo della separazione e il punto di vista dei bambini


Sabato 16 gennaio 2010, presso la Sala Falconetto del Comune di Trento, in via Belenzani, si svolgerà il convegno "Alienazione genitoriale e tutela dei minori".


Gli interventi specialistici saranno accompagnati dal contributo dell’associazione “Figli per sempre”, realtà nata proprio per tutelare l’interesse dei minori coinvolti nella separazione conflittuale dei genitori, e dalla presentazione delle linee guida che sostengono gli interventi della Provincia a sostegno della famiglia. Darà il via ai lavori l'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi.

Il convegno vuole offrire l’occasione per una riflessione pubblica in merito ai possibili strumenti di prevenzione dell’alienazione genitoriale, una dinamica familiare che porta i bambini, spesso già in difficoltà a causa della separazione conflittuale dei genitori, a prendere le parti di uno e a screditare l’altro, fino ad arrivare ad un netto rifiuto di relazione.


INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:Progetto Speciale Coordinamento politiche familiari e sostegno alla natalitàemail: chiara.martinelli@provincia.tn.it Tel. 0461 493150Associazione Figli per sempre e-mail:figlipersempretnbz@gmail.com


lunedì 11 gennaio 2010

Famiglia numerosa bolletta più leggera


Famiglia numerosa bolletta più leggera


Cari amici,con la presente vi comunichiamo che la Regione Toscana ha deliberato, in data 22 dicembre u.s., anche per l’anno 2010 l’erogazione di contributi straordinari per le famiglie con quattro o più figli, finalizzati alla decurtazione o all’annullamento degli importi della bolletta dell’acqua.Non tutti coloro che hanno fatto domanda nel 2009 hanno ricevuto quanto spettante. I gestori hanno avuto un pò di problemi tecnici ma il processo è stato avviato. La cifra di diritto, anche se in ritardo, incomincerà ad arrivare per tutti con le prossime bollette.Per fruire del contributo anche per la nuova annualità è necessario presentare una nuova domanda. Per chi ha già fatto domanda nel 2009, il nuovo importo si sommerà a quello ancora non erogato e l’intera somma sarà portata in detrazione nelle prossime bollette fino al completo raggiungimento della cifra spettante.La domanda deve essere presentata direttamente oppure spedita entro il 15 marzo a Cispel Confservizi, come indicato sul modulo di autocertificazione (per utenza singola o condominiale) allegato.Vi ricordiamo che questi fondi erano stati stanziati dal precedente governo con la promessa di modulare nel tempo l’intervento anche a favore delle famiglie con meno figli. Purtroppo ad oggi non sappiamo se vi saranno evoluzioni in questo senso e se saranno stanziati ulteriori fondi a questo scopo per le prossime annualità.
11/01/2010

I coordinatori ANFN della Toscana


Per ulteriori informazioni


Gas, luce e spese: sostegno alle famiglie: aperte le domande


Gas, luce e spese: sostegno alle famiglie: aperte le domande


Vanzago – Il carovita chiama, i Servizi alla Persona di Vanzago rispondono. Presso l'apposito ufficio del Comune è infatti già possibile rivolgersi per ottenere le informazioni e la modulistica riguardanti diversi sostegni alle famiglie bisognose: il bonus gas del 15% sulle spese per famiglie con indicatore Isee non superiore a 7.500 euro o a 20mila euro nel caso di famiglie con più di tre figli a carico; il bonus sociale per l'energia elettrica, rivolto alle stesse categorie ma anche alle famiglie in cui uno dei componenti abbia un forte disagio fisico e debba utilizzare specifiche apparecchiature elettromedicali; e l'assegno per i nuclei famigliari numerosi, cioè con almeno tre figli minorenni. In quest'ultimo caso, è necessario che almeno uno dei genitori sia cittadino italiano e di un Paese comunitario, e residente a Vanzago, e che l'indicatore Isee non superi, per i nuclei famigliari di cinque componenti, i 22.480,91 euro per l'anno 2008. Per famiglie ancora più numerose sarà ricalcolato proporzionalmente. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 gennaio 2010.

Incoraggiare famiglie giovani


Osservatore Romano, incoraggiare famiglie giovani
C'e' epidemia prematuri, 'rimettere' orologio biologico


(ANSA) - ROMA, 9 GEN - 'Coraggiose iniziative a favore delle famiglie giovani e delle donne in eta' fertile'' vengono sollecitate dall'Osservatore Romano.'Il sogno di maternita' -scrive il giornale- non deve essere frustrato da carenza di denaro o da impedimenti nella carriera'.Denunciando l'aumento dei parti prematuri, dovuta anche all'aumento dell'eta' media delle madri, il giornale auspica anche un intervento culturale che riveli i costi dell'autonomia e della mancanza di legami considerate come ideali.

sabato 9 gennaio 2010

I DEBITI DELLE FAMIGLIE SALGONO A QUOTA 524, 1 MLDi


I DEBITI DELLE FAMIGLIE ITALIANE SALGONO A QUOTA 524, 1 MLD


(AGI) - Roma, 9 gen. - L'indebitamento delle famiglie italiane ha raggiunto quota 524,1 miliardi di euro nel 2009. Il dato emerge da uno studio della Cgia di Mestre che sottolinea anche come, seppure in crescita, si tratti di un importo piu' contenuto di quello registrato nei principali Paesi dell'Ue. In Spagna, ad esempio, il dato ha toccato quota 896,7 miliardi, in Francia 942,4 miliardi, in Germania 1.515,2 miliardi e nel Regno Unito addirittura 1.605,3 miliardi. In Italia, in termini di indebitamento per famiglia, l'importo medio nel 2009 e' stato di 21.270 euro, contro i 36.150 euro registrati in Francia, i 37.785 euro dei tedeschi, i 55.886 euro degli spagnoli e i 63.477 euro degli inglesi. I 524,1 miliardi di euro di debiti dei nuclei familiari italiani incidono sul Pil nazionale per il 34,2%. Un valore ben lontano dall'oltre 100% rilevato in Gran Bretagna. Ma anche dal 49,1% segnato in Francia, dal 63,5% della germania o dall'83,6% della Spagna. Insomma, commenta Giuseppe Bortolussi, segretario dell'organizzazione mestrina, "seppure in affanno le famiglie italiane sono le meno indebitate d'Europa. Le statistiche", aggiunge, non lasciano dubbi: nonostante gli effetti della crisi non accennano a diminuire, reggiamo il confronto con gli altri paesi Ue. Abbiamo i nostri conti pubblici che continuano a peggiorare", conclude, " ma fortunatamente livelli di risparmio privato molto elevati e quote di indebitamento delle famiglie italiane molto contenute".

Merkel punta all’alleggerimento: 24 miliardi di «sconto» alle famiglie



Merkel punta all’alleggerimento: 24 miliardi di «sconto» alle famiglie


Far uscire la Germania da un periodo non certo facile, ricorrendo a una strategia di fatto basata su un metodo a due mosse: sviluppo e riduzione della pressione fiscale. Ecco, in estrema sintesi, la dottrina Merkel, quella adottata del cancelliere tedesco Angela Merkel (nella foto) e dal suo governo. Che a poco più di due mesi dal giuramento però, registra una crescita di critiche all’interno della Csu, il partito gemello bavarese dell’unione dei cristiani democratici del presidente. «Merkel deve assumere una posizione univoca sui punti centrali del programma», è l’accusa. E, dulcis in fundo, sul quotidiano Bild, deputati della Csu rivendicano il posto di vicecancelliere. Insomma, lo scontro politico sul risanamento è acceso. Un passo indietro.Il cancelliere già in autunno aveva ribadito la sua volontà politica e di fronte ai detrattori, aveva difeso a spada tratta il piano: «Abbiamo scelto di focalizzarci su una piena crescita. Non ci sono garanzie che tutto ciò funzioni, ma per noi questa mossa rappresenta un’opportunità», aveva precisato. Come a dire che risparmiare non basta. Obiettivo immediato, aveva fatto sapere, «dare impulso alla crescita e alla creazione dei posti di lavoro». Poi, proprio prima delle vacanze di Natale, ecco il nuovo impegno basato sull’«alleggerimento». E dunque l’annuncio di un piano da ventiquattro miliardi per ridurre le imposte alle famiglie ma anche alle imprese. Con il taglio della tasse, secondo un’ipotesi dell’associazione dei contribuenti pubblicata dal sito Die Welt, una famiglia con due figli, in cui lavorano tutti e due i genitori, si troverà in tasca, ogni mese, fino a 206 euro in più. I tempi previsti? «Procederemo in due tappe - ha spiegato durante una conferenza stampa il cancelliere tedesco - che potrebbero realizzarsi nel 2011 e nel 2012, o nel 2011 e nel 2013».
Se volete sapere a quanto ammontano gli assegni famigliari in Germania, vi consiglio di sedervi belli comodi e bevetevi una buona camomilla rilassante e poi visionate il sito:
http://www.inps.it/doc/CI_Internet/PUBBLICA/GUIDA/italiano/germania/germit10.htm

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