martedì 23 febbraio 2010

La Francia investe sul suo futuro: ecco le cifre dei sussidi alla nascita


La Francia investe sul suo futuro: ecco le cifre dei sussidi alla nascita

Tanto per farci venire un piccolo attacco di invidia ... leggiamo l'articolo de "Il riformista" sui contributi alla nascita in Francia, la nazione che ha deciso di investire sul futuro tanto da reclamizzare il suo simbolo (La Marianna) con tanto di pancione: 178€ al mese per i primi tre anni di vita del bimbo, più un bonus alla nascita e due altri aiuti per baby sitter o simili. Questo per i genitori single con reddito max di 44.500€ o per famiglie monoreddito max 33.700€ di reddito, in crescita relativamente al numero dei figli...per ottenerlo non c'è bisogno di Isee e commercialisti vari: basta recarsi al caf (Casse sussidi familiari, ce ne sono 123 in tutta la Francia), esibire un documento di identità e certificato di nascita del bambino.Siamo sicuri di appartenere allo stesso pianeta?

per approfondimenti e scaricare articlo in PDF vitita il sito:

lunedì 22 febbraio 2010

Se l'evoluzione passa per il quoziente familiare


Aiutiamo i nuclei a investire sui figli
Se l'evoluzione passa per il quoziente familiare

di Aldo Di Benedetto

L’evoluzione culturale è una peculiarità che contraddistingue la nostra specie rispetto alle altre; essa ha la sua origine e si esprime nel tempo della crescita e dello sviluppo dell’individuo. Studi di etologia comparata dimostrano che rispetto alle altre specie l’uomo, alla nascita e durante il periodo dell’infanzia, è assolutamente inadeguato al proprio sostentamento indipendente. Il suo sviluppo è rapido fin verso il quinto anno di vita e poi rallenta progressivamente fino alla pubertà, quando riprende energicamente fino ad assumere le dimensioni corporee, la maturità sessuale e l’intelligenza dell’adulto. «Questo freno nello sviluppo non trova corrispettivi in altre specie ed è esclusivo della nostra, ma non sarebbe sopportabile se non intervenisse il supporto familiare» che, attraverso il processo educativo, accompagna il bambino, in questa lunga fase di incubazione intellettuale. Un altro aspetto che ci contraddistingue e che ha segnato una tappa importante della nostra evoluzione è il “tempo dell’amore”. Studi di sociologia comparata hanno dimostrato che, mentre altre specie possono accoppiarsi solo in alcuni periodi dell’anno, nella donna ciò è possibile sempre, e pare che sia stata propria questa specificità biologica a gettare le basi per la creazione dei primi nuclei familiari stabili, che avrebbero innescato la nascita delle prime società organizzate e l’evoluzione della cultura. Perché educazione, apprendimento e cultura hanno un’unica matrice che precostituisce le sue basi sociali nel nucleo familiare. In seguito l’uomo è riuscito a raggiungere traguardi inimmaginabili e sorprendenti nel campo delle arti, della ricerca e della tecnologia, attraverso progressi ulteriori nel campo scolastico e accademico, senza mai perdere di vista il percorso educativo e culturale, unitario e coerente, della persona: famiglia-scuola-lavoro-famiglia. Ciò che si può trarre da tali insegnamenti è che il “piccolo uomo” ha bisogno di un supporto familiare, fatto di cure e amore materno e paterno, che lo sappia indirizzare e lo accompagni in un lungo processo di maturazione biologica e culturale, al cui termine avrà acquisito valori etici e morali che lo guideranno per tutta la sua esistenza. Il supporto familiare comporta un adeguato sostegno economico con cui la famiglia viene messa nella condizioni di investire sui propri figli che, una volta adulti, saranno attori e protagonisti della vita sociale. Oggi, invece, assistiamo a una frammentazione dei rapporti familiari, alla ricerca spasmodica di successo nel marasma mass-mediatico, alla ricerca di una pseudo identità sociale e lavorativa da parte delle donne e pure degli uomini. La globalizzazione e massificazione dei costumi eccita forme mercantili inappropriate e narcisistiche, disaccoppiando drammaticamente la nostra esistenza dalle nostre origini biologiche e culturali. Le politiche sulla famiglia passano in secondo piano rispetto alle esigenze dei mercati, della finanza e della banche. Il vero problema, allora, è quello rilanciare un’economia sobria e duratura connotata di seri valori sociali, fondati sull’equità, sull’etica e sul merito, un’economia che abbia il suo baricentro sulla famiglia quale soggetto fiscale che conta, che ha la possibilità d’investire sul futuro dei figli e sul benessere civile, economico e culturale. Alcuni economisti del lavoro, tra cui Pietro Ichino, sostengono che l’attuazione del quoziente familiare disincentiva l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, o di uno dei due componenti il nucleo familiare. È questa una visione parziale della questione perché la problematica non riguarda solo il numero degli occupati che, al contrario, come argomentato da Luca Pesenti nel suo libro Politiche sociali e sussidiarietà, in altre nazioni come la Francia, dov’è in auge il quoziente familiare, è in crescita. La posta in gioco è ben altra, perché un sistema fiscale equo a vantaggio della famiglia consente di «trovare un equilibrio virtuoso tra figli e lavoro, senza costringere le donne a lavorare ma neppure senza costringerle necessariamente tra le quattro pareti domestiche», ma l’aspetto più qualificante consiste nel ridare valore economico e sociale al nucleo familiare e al suo determinante ruolo educativo e formativo. Con una fiscalità vantaggiosa, i genitori avrebbero più tempo e più tranquillità per l’educazione dei propri figli, perché nessun asilo nido e nessun servizio sociale può sostituire l’amore e l’affetto di un padre e di una madre, la responsabilità generazionale nel guidare al meglio i figli nello sviluppo fisico e intellettivo. Un tema così importante non può essere lasciato solo alla disquisizione di esperti in economia del lavoro, ma deve essere oggetto di una urgente decisione politica lungimirante, il cui impatto potrà avere un rilievo e un riverbero ampio, sia in campo sociale ma anche economico e culturale. Se l’obiettivo principale della politica è di rilanciare l’economia attraverso l’incremento dei consumi e della produzione, ciò non può essere considerato un fine ma solo un mezzo per dare tranquillità economica e benessere alla società più giusta e genuina, a partire dalle famiglie, non per rimettere ciecamente in gioco un mercato gonfiato dagli speculatori della finanza che, non dimentichiamolo, sono stati i maggiori responsabili della grave crisi economica in atto.

sabato 20 febbraio 2010

Fantabosco addio, la Rai uccide la tv dei ragazzi


Fantabosco addio, la Rai uccide la tv dei ragazzi

Niente più Melevisione o Trebisonda, né È domenica papà.

Via i programmi per bambini da RaiTre. La decisione di togliere i programmi per bambini da ottobre 2010 è stata presa inaspettamente dal Consiglio di amministrazione della tv pubblica italiana.
La ragione ufficiale? L’ottimizzazione dei costi e la necessità, in tempi di crisi, di risparmiare un po’. Ma, in realtà, c'è tanto da ottimizzare (e da risparmiare) nella tv pubblica che si parte dai più piccoli proprio perché si pensa che siano un "soggetto debole", specie se protetto - nella televisione pubblica - dall'aggressività degli spot.

Così dal prossimo ottobre - se non si leveranno i cori di protesta di migliaia di genitori, che ci furono, ad esempio, quando furono oscurati i Puffi dalle tv di Berlusconi - verranno cancellati gli appuntamenti quotidiani con la Melevisione, Trebisonda e il Tg dei ragazzi, con Zorro, i cartoni animati e i piccoli documentari, oltre a essere eliminati i programmi del weekend come il videogiornale del Fantabosco, “E’ domenica papà” e “Mamme in blog”.

venerdì 19 febbraio 2010

FIGLI E LAVORO: DUE REGIONI, DUE STORIE DIVERSE


FIGLI E LAVORO: DUE REGIONI, DUE STORIE DIVERSE

La natalità in Italia continua a essere bassa. Ma anche in un anno così generalmente depresso come il 2009, c'è chi ha resistito meglio e chi ha ceduto di più. La fecondità cresce in Emilia Romagna e scende ancora in Campania. Ovvero cala nella regione nella quale l'occupazione femminile è più bassa e sale nell'unica regione italiana che in proposito ha già superato gli obiettivi di Lisbona. Un risultato paradossale a prima vista, che si spiega con la ben diversa quantità e qualità dei servizi di conciliazione tra lavoro e famiglia.
La fecondità italiana stenta a rialzare la testa. Secondo le stime appena rilasciate dall’Istat, nel 2009 c’è stato addirittura un piccolo peggioramento rispetto all’anno precedente. Poca cosa: 1,41 contro 1,42. Però, indica che non stiamo facendo molto per uscire dal tunnel della denatalità. Ma anche in questo ambito, in un anno così generalmente depresso come il 2009, c’è chi ha resistito meglio e chi ha ceduto di più. Da questo punto di vista, i due casi estremi sono stati la Campania e l’Emilia Romagna.

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Asili nido comunali, aumentano le rette e le liste di attesa


Asili nido comunali, aumentano le rette e le liste di attesa

(Teleborsa) - Roma, 19 feb - 297 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a circa 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un'altra provincia, e doppi tra province nell'ambito di una stessa regione. Questo è quanto si legge nella nota di Cittadinanzattiva in merito all'indagine effettuata sugli asili nido comunali.

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martedì 16 febbraio 2010

sviluppare una cultura della conciliazione contro quella del conflitto


Bisogna sviluppare una cultura della conciliazione contro quella del conflitto.


Una separazione ogni tre matrimoni


Si rassegnino i romantici: la formula del «finché morte non vi separi» sembra non funzionare più e ogni tre matrimoni celebrati uno finisce con una separazione. A dirlo sono i dati più aggiornati a disposizione (quelli del ministero della Giustizia, relativi al primo semestre 2009): quasi 300 coppie sposate ogni mille chiedono la separazione, soprattutto consensuale. E a questa media bisogna aggiungere i 234 divorzi richiesti nel frattempo. Ma qui la crisi era iniziata già da un pezzo.I dati sulle separazioni presentano forti differenze se si scorre la cartina dell'Italia. Nel Centro-Nord ci si separa di più che al Sud; la regione che fa registrare il tasso maggiore di crisi è il Piemonte (associato alla Valle d'Aosta nella rilevazione) con 418 istanze di separazione ogni mille nozze; mentre i più fedeli risiedono in Basilicata (138 domande ogni mille matrimoni).Sociologi ed esperti si interrogano sulle cause.


Per approfondimenti e dati statistici vita il sito:


lunedì 15 febbraio 2010

SKY FAMILY IN TRENTINO


SKY FAMILY IN TRENTINO

Il Servizio Turismo e il p.s. Coordinamento politiche familiari della PAT, grazie al coinvolgimento di alcune stazioni sciistiche del Trentino di dimensione medio - piccole che da sempre sono orientate alla famiglia, hanno deciso di promuove una formula di tariffa denominata “SKI FAMILY IN TRENTINO”
L’intento è quello di offrire alle famiglie residenti in Trentino una nuova formula per avvicinarsi allo sci o praticarlo con maggior frequenza, in periodi e stazioni in grado di assicurare il massimo rispetto delle condizioni di qualità.

Come funziona SKI FAMILY IN TRENTINO?
DURANTE LA SETTIMANA:VIA LIBERA!Dal lunedì al venerdì puoi usufruire liberamente del servizio recandoti presso le stazioni aderenti e richiedendo l’applicazione della formula “SKI FAMILY IN TRENTINO”.L’abbonamento scelto (mattutino, pomeridiano, giornaliero,…) viene acquistato allo stesso prezzo di un abbonamento ordinario adulto; il medesimo skipass però viene trasformato in un abbonamento family che aprirà il tornello dell’impianto anche per i figli minori a seguito (il cui numero devi comunicare al momento dell’acquisto). Se ad esempio il genitore quel girono avrà due figli a seguito una volta passato lo skipass con ilclassico “bip”, il tornello sarò libero di girare tre volte lasciando passare il genitore con i due figli.Si tratta quindi di una soluzione pensata solo per la famiglia che scia e risale sempre assieme.

NEL FINE SETTIMANA: PRENOTA!Dalla mezzanotte del venerdì sarà disponibile su apposito sito dedicato (http://www.ski.familyintrentino.it/) la prenotazione per il week end: per usufruire del servizio il sabato e la domenica dovrai infatti stampare un apposito voucher (indicante tipo di abbonamento e numero di figli minori) da consegnare alla stazione aderente.
Per testare questa nuova formula e le modalità di gestione dei ticket il Servizio Turismo e il p. s. Coordinamento politiche familiari della PAT chiedono il contributo di alcune famiglie trentine.
Cosa ci viene richiesto: navigare nel sito dedicato, che pur se reso pubblico è in una fase ditest, e segnalare eventuali osservazioni, migliorie da apportare o malfunzionamenti,…Ciò si può fare sia nell’apposita area dedicata ai “commenti delle famiglie” o contattando direttamente lo Sportello Famiglia via mail o telefono. andare a sciare con la nostra famiglia per verificare sul campo l’offerta. Anche in questo caso si chiede di lasciare un commento o direttamente nel sito dedicato o di contattare via mail o telefono lo Sportello Famiglia.

Questa fase di test inizierà con sabato 13 e continuerà fino al 21 febbraio.Per maggiori informazioni è possibile contattare Alessandra o Valentinaallo Sportello Famiglia (tel. 0461/493144 -sportello.famiglia@provincia.tn.it).
Le località che aderiscono al progetto sono:
Alta Val di Non Panarotta Brocon Lavarone Polsa – San Valentino Pinzolo.

martedì 9 febbraio 2010

Anche la moratoria dei mutui "dimentica" le famiglie numerose


Anche la moratoria dei mutui "dimentica" le famiglie numerose

Nella moratoria inserita nel "piano famiglie", l'accordo siglato lo scorso dicembre dall'Associazione bancaria italiana (Abi) e dalle associazioni del consumatori per aiutare quanti, nel corso del 2009 e del 2010, hanno subito (o subiranno) la perdita del lavoro, la cassa integrazione, la morte o l'insorgenza di condizioni di non autosufficienza del sottoscrittore- non c'e' nessun tipo di rimodulazione sui componenti del nucleo. La possibilità di accedere alla moratoria è limitata dall'importo del mutuo (max 150.000 euro) e dal reddito (max 40.000 euro). Ne potrà quindi usufruire la famiglia di 2 componenti e 39.500€ di reddito ma non la famiglia di 6 (o 8 o 10...) con 40.500€ di reddito (e un tenore di vita MOLTO inferiore alla famiglia suddetta). Questo è l'elenco delle 13 associazioni che lo hanno sottoscritto, dimenticandosi, pure loro, dell'art. 31 della Costituzione Italiana , quello che recita che "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. ": (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori)http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/mutui24/sospensione-rate/Parte-la-moratoria-sui-mutui.shtml?uuid=47755e24-0f03-11df-970e-e564523b835f&DocRulesView=Libero&fromSearch

Il Papa: «I bambini devono crescere in una famiglia unita e stabile


Il Papa: «I bambini devono crescere in una famiglia unita e stabile»

I fanciulli «vogliono essere amati da una madre e da un padre che si amano, ed hanno bisogno di abitare, crescere e vivere insieme con ambedue i genitori, perché la figura materna e paterna sono complementari nell’educazione dei figli e nella costruzione della loro personalità e della loro identità»: lo ha detto questa il Papa ricevendo in udienza i partecipanti alla XIX Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, dedicata al tema “I diritti dell’infanzia”, in occasione del XX Anniversario della Convenzione dell’ONU approvata nel 1989. «E’ importante – ha proseguito il Papa - che si faccia il possibile per farli crescere in una famiglia unita e stabile». Benedetto XVI ha quindi aggiunto che «un ambiente familiare non sereno, la separazione con il divorzio non sono senza conseguenze per i bambini, mentre sostenere la famiglia e promuovere il suo vero bene, i suoi diritti, la sua unità e stabilità è il modo migliore per tutelare i diritti e le autentiche esigenze dei minori»Dopo aver ricordato il VI Incontro Mondiale delle Famiglie celebrato a Città del Messico nel 2009, il Papa ha indicato il prossimo appuntamento del VII Incontro Mondiale, in programma a Milano nel 2012. Ha quindi fatto riferimento ad alcune iniziative del Pontificio Consiglio per la Famiglia, tra cui il progetto “La famiglia soggetto di evangelizzazione” con cui – ha detto – «si vuole predisporre una raccolta, a livello mondiale, di valide esperienze nei diversi ambiti della pastorale familiare, perché servano di ispirazione ed incoraggiamento per nuove iniziative». Ha richiamato anche un altro progetto, denominato “La famiglia risorsa per la società”, «con cui si intende porre in evidenza presso l’opinione pubblica i benefici che la famiglia reca alla società, alla sua coesione ed al suo sviluppo». Parlando poi della preparazione al matrimonio, «più che mai necessaria ai giorni nostri», ha citato la redazione di un “Vademecum” a cura del dicastero, in cui si delineeranno «tre tappe dell’itinerario per la formazione e la risposta alla vocazione coniugale». Tali tappe sono una «remota», che – ha detto – «coinvolge la famiglia, la parrocchia e la scuola, luoghi nei quali si viene educati a comprendere la vita come vocazione all’amore», nelle «modalità del matrimonio e della verginità per il Regno dei Cieli».La seconda tappa della preparazione al matrimonio è quella che Benedetto XVI ha definito «prossima» da configurarsi «come un itinerario di fede e di vita cristiana» che «preveda gli interventi del sacerdote e di vari esperti, come pure .. di qualche coppia esemplare di sposi cristiani». Infine il Papa ha citato la preparazione «immediata, che ha luogo in prossimità del matrimonio», parlando di “catechesi sul Rito del matrimonio”, di ritiro spirituale, di cura perché la celebrazione sia percepita «come un dono per tutta la Chiesa». A proposito del tema generale dell’assemblea plenaria, Benedetto XVI ha richiamato il fatto che «la Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, - ha aggiunto - in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare». Circa la Convenzione sui diritti dell’infanzia, ha poi ricordato che «è stata accolta con favore dalla Santa Sede, in quanto contiene enunciati positivi circa l’adozione, le cure sanitarie, l’educazione, la tutela dei disabili e la protezione dei piccoli contro la violenza, l’abbandono e lo sfruttamento sessuale e lavorativo».

domenica 7 febbraio 2010

Le mamme firmano un «patto» per il lavoro


Le mamme firmano un «patto» per il lavoro

Investire nella famiglia conviene. Lo dicono gli economisti: laddove la partecipazione femminile al lavoro è maggiore, cresce il tasso di fertilità. Un paese che può contare (anche) su mamme che lavorano, vanta famiglie economicamente più stabili, maggiori servizi e una maggiore soddisfazione dei propri cittadini. In Italia le regioni a maggior natalità sono quelle del Nord (Lombardia ed Emilia Romagna in testa) dove maggiori sono il reddito familiare e l'occupazione femminile; tuttavia, sono ancora troppo poche le donne lavoratrici (47,2%) e, soprattutto, ci sono ancora troppe culle vuote nel Belpaese.«C'è bisogno di un nuovo patto per le famiglie»: a dirlo, ieri a Palazzo Pirelli, davanti al presidente della Regione Roberto Formigoni e all'assessore regionale alla Famiglia Giulio Boscagli, è stata l'associazione milanese 1535. Il nome sta per i limiti d'età dei soci, tutti under 35, che hanno presentato alcune proposte per rendere concretamente possibile la conciliazione tra carriera e famiglia. Part-time, orari flessibili e miglioramento dei servizi per la prima infanzia quali l'aumento dei nidi, la creazione di un albo delle baby sitter condivise, un supporto alle neomamme con puericultrici a domicilio e pediatri di più semplice reperimento: sono solo alcune delle proposte avanzate dall'associazione.Formigoni ha rilanciato: «Lavoro e famiglia sono i pilastri della società e il tema della conciliazione è fondamentale perché è qui che si gioca la competitività di un Paese che deve poter contare sull'impiego delle intelligenze femminili». La Regione conferma il Premio Famiglia&Lavoro, istituito due anni fa, da assegnare ad aziende che hanno sostenuto il rientro al lavoro dei neogenitori, promette un aumento dei nidi (attualmente 52mila quelli, tra pubblici e privati convenzionati, presenti in regione) e lancia «la sfida di introdurre il quoziente famigliare. «È un tema non troppo caro né alla sinistra né alla destra», chiosa Boscagli, 6 figli e un nipote all'attivo: a differenza di quanto avviene oggi dove la tassazione ha base individuale (a parità di reddito, penalizza le famiglie monoreddito e quelle con figli a carico), il quoziente famigliare comporta l'applicazione dell'imposta sul reddito all'insieme dei redditi dei membri della famiglia fiscale, composta dal contribuente, dal coniuge, dai figli minorenni e da eventuali disabili a carico.Non solo la politica può remare a favore della famiglia: molto possono le aziende, come dimostrano alcuni felici esempi milanesi quali la Nestlè San Pellegrino, che ha investito nell'aumento di un management in rosa (con maggiore flessibilità sugli orari e possibilità di telelavoro) e anche piccole realtà come la Codevintec, azienda di una dozzina di persone ad alta specializzazione tecnologica che si è aggiudicata il premio Famiglia&Lavoro.

sabato 6 febbraio 2010

FAMIGLIA: CACCIARI, UN'AGENZIA PER IL SUO SOSTEGNO


FAMIGLIA: CACCIARI, UN'AGENZIA PER IL SUO SOSTEGNO

ASCA) - Venezia, 4 feb - Un'agenzia per la famiglia. E' quanto sai augura il sindaco Massimo Cacciari tra gli impegni della futura amministrazione comunale di Venezia. Cacciari lo ha detto presentando il convegno ''La citta' per la famiglia'', cche si svolgera' mercoledi' 27 febbraio alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, organizzato dal Forum delle Associazioni delle famiglie della Provincia e dal Distretto Nordest del Serra Club. Il sindaco, dopo aver ricordato l'impegno del Comune per il sostegno alla famiglia, pilastro essenziale di ogni politica di welfare, impegno documentato nel rendiconto di mandato, ha annotato che il convegno dovra' cercare di mettere assieme le politiche dell'ente pubblico con quelle della rete delle famiglie, del volontariato, del privato sociale, per raggiungere quella sinergia che finora e' mancata e mettere cosi' a sistema la vastissima rete di azioni in cui i vari soggetti sono impegnati. Per raggiungere questo risultato, e' fondamentale - ha affermato Cacciari - che ''si parta dal basso, dalle politiche svolte dalle famiglie e dalle loro reti di solidarieta', in base al principio di sussidiarieta': una risorsa enorme, anche sotto il profilo economico ma ancora poco usata, che messa in relazione con l'ente pubblico e le reti del volontariato e del privato sociale, puo' portare a risultati straordinari per il miglioramento complessivo dei servizi alla famiglia''. Di qui, l'obiettivo di una Agenzia, che Cacciari si e' augurato ''possa passare presto dalla fase del confronto e della messa in rete a un concreto ruolo operativo''.

CHIESA: SETT.SOCIALI, FAMIGLIA, LAVORO, IMMIGRATI PRIORITA' PER CATTOLICI

CHIESA: SETTIMANA SOCIALE, FAMIGLIA, LAVORO, IMMIGRATI PRIORITA'PER CATTOLICI
ASCA) - Roma, 5 feb - ''La possibilita' di 'tornare a crescere''', nel nostro Paese, ''dipende dalla capacita' di mettere o rimettere in gioco altre energie sociali, capaci di modificare gli equilibri in cui ci troviamo e generare piu' opportunita' per tutti e per ciascuno''. E' un passaggio della ''Lettera di aggiornamento'' sul ''cammino di discernimento'' in preparazione alla 46a Settimana Sociale, che si terra' a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, presentata questa mattina a Roma. Il Comitato giudica ''prematuro tracciare oggi un bilancio e una sintesi''; tuttavia ''e' utile mettere in comune alcune delle prospettive che spesso compaiono nei lavori preparatori'', laddove ''la ricerca dei problemi cruciali si e' trasformata anche in ricerca di soggetti sociali vitali, capaci di cooperare alla rigenerazione della 'polis'''. ''Il primo di questi soggetti vitali - prosegue la lettera - e' la famiglia'', ''protagonista diretta e indiretta di vigilanza e di rinnovamento umano e sociale'', che ''genera relazioni forti e vere'' e fortifica ''il tessuto della nostra societa' e della stessa comunita' ecclesiale''.
per approfondimenti visita il sito:

Ma dove sono finite le politiche del Governo per le famiglie con figli?


Ma dove sono finite le politiche del Governo per le famiglie con figli?

Martedì scorso a Ballarò, abbiamo visto come è stato trattato il presidente della Associazione Nazionale Famiglie Numerose (più di 6000 famiglie iscritte) e come la politica rappresentata dal Ministro La Russa e dalla sen. Finocchiaro, non abbia nessuna idea di quali siano i problemi delle famiglie e in particolare delle famiglie numerose.

Per visionare la puntata scaricatela dal sito:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-209206fe-3bcc-4a34-ab82-2133b019a87a.html

Questa riporata sotto è la lettera di Alessandro Soprana Direttore rapporti politici ANFN (associazione nazionale famiglie numerose) inviata a La Russa.

Stim.mo Ministro On.le La Russa,
ho avuto modo di seguire il Suo intervento alla trasmissione televisiva "Ballarò" su Rai 3 il giorno 2 febbraio. Sono semplicemente esterrefatto. Dunque Lei afferma che nella situazione contingente il Governo sta facendo molto per la famiglia con figli. Analizziamo le Sue affermazioni.


1. Cominciamo con l'ICI: è stata tolta e ne prendiamo atto tuttavia il Vostro è stato un intervento che ha riguardato chi ha una casa decisamente al di sopra della media; inoltre è diventata la "madre di tutte le scuse" per i Comuni che riducono i servizi alle famiglie. Forse era meglio lasciar stare com'era.
2. Bonus famiglia: Lei sa che il bonus famiglia non è andato alle famiglie, vero? Che è andato per l'82% a single e coppie senza figli? E che le coppie di fatto l'hanno ricevuto doppio, vero? Sì, il bonus famiglia è andato perlopiù a singoli, comunque bisognosi, ma NON alle famiglie con figli.
3. La Social Card non è per la famiglia con figli ma per gli indigenti e, di fatto, ne hanno usufruito i pensionati con redditi infimi. Certamente bisognosi, ma non sono famiglie con figli. La pregheremmo dunque di non citare questo intervento come "pro famiglia", dato che alla famiglia con figli, specie se numerosa, praticamente nulla è andato. La stessa Social Card nemmeno considera i figli a carico.
4. Fondo nuovi nati: dovrebbe spiegare alle famiglie dov'è e che cos'è. Se parla di quel prestito a tasso del 4%, allora lo chiami col suo nome: un prestito a tassi di mercato. Il "Prestito della Speranza" della CEI fa decisamente meglio: tasso dello 0,5%.
5. Assegni familiari: L'ultimo aumento, che si possa chiamare tale, l'ha fatto il governo Prodi. Gli aumenti del governo attuale si sono limitati al semplice calcolo dell'inflazione programmata che, come sa, è sempre al di sotto dell'inflazione reale. Proprio per questo l'importo degli assegni familiari, in virtù del meccanismo di "aggiornamento", sonoveramente esigui.
6. Il bonus per l'energia elettrica (che comincia ad arrivare solo adesso, dopo un anno), è un piccolo sussidio gradito certamente (un caffè ogni tre giorni il controvalore per ogni famiglia numerosa) ma non fa giustizia delle tariffe inique applicate alle famiglie con figli in particolare se numerose, come ben evidenziava l'ultimo servizio di Ballarò, quello con i due fratelli. Avendo Lei giudicato quel servizio con molta sufficienza e disattenzione (perché, se fosse stato attento, si sarebbe accorto dello scandalo che l'attuale situazione comporta), Le allego per conoscenza un altro interessante esempio: la mia bolletta di casa e quella della mia attività. Potrà così scoprire come il consumo privato delle famiglie numerose sia vergognosamente penalizzato; consideri che se avessimo 8 contatori, abbiamo 6 figli, pagheremmo poco più della metà. Cioè: le famiglie numerose vengono impoverite. Il bonus per il gas, per il quale sono stati distribuiti i moduli in questi giorni, non risolve anch'esso la questione perché la tariffa del gas si fonda sullo stesso principio: al singolo, solo perché basso consumatore, viene applicata la tariffa sociale e cioè sottocosto; alle famiglie numerose, solo perché vivono in ambienti necessariamente più grandi, vengono fatte pagare super tariffe per compensare quelle sociali (applicate anche ai Notai, Imprenditori, Politici single, ai quali non viene chiesta nessuna certificazione ISEE: pagano poco e basta).
7. Lei ha citato le detrazioni per gli asili nido e per lo sport ma queste sono detrazioni introdotte dal governo precedente, non dal Suo. Sempre il governo precedente ha introdotto l'ulteriore detrazione di 100 euro al mese (sì: al mese, non un bonus o una mancia) per i figli delle famiglie numerose. Come pure fu il governo Prodi ad introdurre il Fondo triennale per l'abbattimento delle tariffe (che proprio voi non aveterifinanziato). In compenso avete tolto la possibilità di detrarre le spese per il trasporto scolastico dei figli e inventato lo "scontrino parlante" (come se uno in farmacia ci andasse per diletto).
8. Il Bonus vacanza non è per le famiglie numerose: tanto è vero che nemmeno le considera ("4 componenti e oltre" recita il testo: 3,4,5,6,7,8,9 figli sono, per quel testo e per chi l'ha concepito, la stessa identica cosa). Anche in questo caso, ai single viene dato molto di più; alle unioni di fatto viene dato il doppio (due buoni vacanze...). E, dulcis in fundo, non si considera nemmeno l'ISEE (che ha una parvenza di equità) ma il reddito lordo (che non ha nemmeno la parvenza, in un Paese nel quale si evade il 30% del PIL). Non ci siamo, proprio no Per l'attuale sistema tributario separarsi conviene e qualche vostro intervento fiscale ha agevolato platealmente le unioni di fatto (cioè i famosi "Dico", mai applicati nella norma ma, nei fatti, tributariamente e fiscalmente, da Voisostenuti).

Tutti questi argomenti sono stati affrontati negli incontri che la nostra Associazione ha avuto sia con il referente per la famiglia, on. Giovanardi, ed il suo staff tecnico, sia con il dott. Gianni Letta, sia con lo staff tecnico del ministro Sacconi. Quello che manca non sono le risorse economiche (basti pensare ai rimborsi elettorali: il Suo partito ha speso 52 milioni di euro ma s'è portato a casa, per una miracolosa finanza creativa, ben 250 milioni di euro, e rotti). Manca la volontà politica di agire per il futuro del nostro Paese, futuro rappresentato dai figli. E i non-interventi del Suo governo hanno fatto sì che in un solo anno sia peggiorata gravemente la nostra situazione, passando dal 27% di famiglie con tre o più figli povere (cfr. ISTAT 2008) al 41% di famiglie numerose a rischio povertà (cfr.Eurostat nov. 2009), disputando il primo posto per povertà con la Romania e lasciando dietro Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Portogallo, Grecia, per non dire di Francia, Svezia e Germania. Le famiglie numerose italiane sono le più povere perché, come diceva bene quel padre di sei figli nel servizio, Voi le impoverite.

Concludendo. Lei è rimasto uno dei pochi del Suo governo a dire che si sia fatto tutto il possibile per la famiglia. Creda: non avete nemmeno iniziato. E creda: una Finanziaria senza famiglia come quella che avete approvato, non s'era mai vista. Ci mettiamo fin da ora a disposizione per spiegare a Lei e a coloro che ci vogliono ascoltare la situazione disperata delle famiglie con figli in particolare se numerose ed i rimedi possibili e a costi ridicoli per rilanciare il Paese Italia ed il suo futuro.

Cordiali saluti Alessandro Soprana Direttore rapporti politici ANFN (associazione nazionale famiglie numerose)

p.s.: dimenticavo di ricordarle che l'unica prestazione esente tichet è quella dell'aborto.

venerdì 5 febbraio 2010

l’Anno Europeo 2010 contro la povertà e l’esclusione sociale


Anno Europeo 2010 contro la povertà e l’esclusione sociale

Il 15 Febbraio il Ministro Sacconi aprirà a Milano l’Anno Europeo 2010 contro la povertà e l’esclusione sociale. Presenterà l’Agenda contro la povertà, in cui verranno esposti il programma di iniziative dell’Anno europeo e un pacchetto di nuove azioni governative contro la povertà. L’evento si terrà presso la mensa per i poveri Cardinal Ferrari, luogo simbolico che ben sintetizza il messaggio che il Ministro vuole trasmettere: donare può cambiare il mondo. Infatti, è il dono di denaro, di tempo, di attenzione, in fondo di sé, il primo strumento di lotta alla povertà.

UMBRIA: COMMISSIONE SERVIZI SOCIALI APPROVA LEGGE TUTELA FAMIGLIA


UMBRIA: COMMISSIONE SERVIZI SOCIALI APPROVA LEGGE TUTELA FAMIGLIA

(ASCA) - Perugia, 3 feb - La Commissione Servizi Sociali della Regione Umbria ha votato all'unanimita' il ddl ''Disposizione per la promozione e la tutela della famiglia'', senza apportare alcuna modifica al testo rielaborato dalla sottocommissione. Lo rende noto un comunicato della Regione.Tutti i consiglieri intervenuti al voto, sia di maggioranza che di minoranza, si sono comunque riservati di conoscere la norma finanziaria che sta predisponendo la Giunta , prima del voto in aula, previsto nella seduta di fine legislatura. Il disegno di legge che tra origine dalla proposta di iniziativa popolare, accompagnata da circa 12mila firme e che fra i principi generali afferma che la Regione ''valorizza il nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio parentela ed affinita' e sostiene la funzione genitoriale nei compiti di educazione tutela e benessere dei figli'', verra' presentato in aula da un relatore unico.

Nuove superiori, con l’ok del Cdm parte l’informativa per famiglie e scuole




Nuove superiori, con l’ok del Consiglio dei ministri parte l’informativa per famiglie e scuole.

Nei prossimi giorni genitori ed istituti secondari di primo grado riceveranno degli opuscoli informativi dettagliati: sarà avviata una campagna sui mezzi di informazione, sul sito del Miur e sugli altri correlati. Pronta anche una “mappa geografica” sulla collocazione degli istituti.
Contestualmente all’approvazione della riforma delle superiori in Consiglio dei ministri, il ministero dell’Istruzione ha deciso di procedere all’avvio della campagna informativa sulle caratteristiche dei nuovi licei, tecnici e professionali.

per approfondimenti visita il sito:

REGIONE, BUONO FAMIGLIA DA 1.300 EURO PER NUCLEI BISOGNOSI

REGIONE, BUONO FAMIGLIA DA 1.300 EURO PER NUCLEI BISOGNOSI

"Regione Lombardia mette a disposizione della famiglie lombarde un pacchetto di interventi del valore di 27 milioni; un aiuto alle famiglie in difficoltà per affrontare la difficile situazione economica del momento. La famiglia, che è un bene in sé e perciò un bene per tutti, da salvaguardare e proteggere, è infatti il vero soggetto debole della società contemporanea".

Un servizio di sollievo per le famiglie delle persone disabili


Un servizio di sollievo per le famiglie delle persone disabili

Siglato un accordo tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Anffas - Lion Mario Ravera per dare accoglienza temporanea a disabili adulti residenti in città che frequentano strutture di assistenza diurna.

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BUSTO ARSIZIO – Permettere alle famiglie dei disabili di poter usufruire di un periodo di sollievo dall’assistenza dei propri congiunti: questo lo scopo dell’accordo di collaborazione siglato tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Anffas - Lion Mario Ravera. In base al progetto la Fondazione metterà a disposizione per i ricoveri temporanei gli spazi della Comunità alloggio “Brugnoli Tosi” di via Piombina, dove saranno accolti disabili adulti residenti in città e frequentanti strutture di assistenza diurna con onere a carico dell’amministrazione comunale (Centri diurni disabili e Centri socio educativi).
“Un servizio molto utile alle famiglie che accudiscono i propri familiari disabili a domicilio – commenta l’assessore alla Famiglia e Servizi sociali Mario Crespi - l’obiettivo è quello di far fronte a situazioni di emergenza che richiedono un intervento di sostituzione nella cura, ad esempio per un ricovero ospedaliero o una malattia di chi presta assistenza, ma non dimentichiamo che alleviare ogni tanto il carico assistenziale riduce il rischio di born-out, cioè il logoramento anche psicologico cui vanno incontro i familiari”. Il periodo che i disabili trascorreranno nella Comunità alloggio sarà prevalentemente finalizzato a garantire il soddisfacimento dei bisogni primari assistenziali e affettivi, la socializzazione e la valorizzazione delle capacità di autonomia. L’iniziativa ha anche l’intento di favorire il sistema di rete e di collaborazione sul territorio, in un’ottica di ottimizzazione del servizio e di contestuale razionalizzazione della spesa per la tutela dei disabili. Inoltre, sempre a proposito dei servizi rivolti ai disabili, nei giorni scorsi è stata rinnovata all’associazione Lion Mario Ravera la concessione in comodato gratuito di Villa Comerio in via Palestro per la gestione della Comunità alloggio “Asda” per disabili adulti e dei laboratori di attività artigianali rivolte ai disabili.

martedì 2 febbraio 2010

Quoziente familiare al comune di Ancona?


Quoziente familiare al comune di Ancona?

Al Comune di Ancona l'avvocato Andrea Speciale dell'Udc, già presidente del Forum delle Marche, insieme ad altri due consiglieri (uno PdL e l'altra lista civica Vola Ancona) hanno presentato una proposta di delibera sull'introduzione del Quoziente familiare.
La proposta


GIOVANI CON VOGLIA DI FAMIGLIA E DI MATERNITA'


GIOVANI CON VOGLIA DI FAMIGLIA E DI MATERNITA'

Giovani italiani bamboccioni? Mica tanto, a vedere i risultati di un sondaggio effettuato da Nozzeclick.com, portale dedicato all’organizzazione del matrimonio, che ha posto l’attenzione sulle tendenze delle coppie italiane che si sposeranno nel 2010. E dal quale si delinea una generazione vogliosa di prendersi la responsabilita’ di metter su famiglia. La stragrande maggioranza dei 600 utenti del sito che hanno risposto al sondaggio, infatti - il 69% di eta’ compresa tra i 25 e i 35 anni - guarda al matrimonio come a una promessa solenne da compiere davanti all’altare (86%) e l’83% vorrebbe avere uno o piu’ figli. Il partner e’ della stessa nazionalita’ e religione per quasi tutto il campione dei rispondenti (96%). Nel 2,5% dei casi, i futuri sposi sono della stessa nazionalita’ ma di religione diversa, mentre le coppie formate da partner di diversa nazionalita’ sono solo l’1%. Molta la voglia di maternita’ e paternita’: ben l’83% del campione ha affermato di desiderare fortemente uno o piu’ figli, con addirittura un picco del 100% per le coppie dove l’eta’ e’ inferiore ai 20 anni. Nell’87% dei casi a lavorare sono entrambi i partner, mentre la percentuale raggiunge il 98% nelle coppie che hanno deciso di sposarsi dopo i 35 anni; solo per il 13,3% dei casi lavora solo uno dei partner. Quanto spenderanno per il fatidico si’? La spesa media preferita oscilla tra i 10 mila e i 20 mila euro (33%) mentre al secondo posto si trovano le coppie che non spenderanno piu’ di 10 mila euro.

lunedì 1 febbraio 2010

Banche: Eurispes, per 4 italiani su 5 trascurano famiglie




Banche: Eurispes, per 4 italiani su 5 trascurano famiglie


ROMA (MF-DJ)--Circa l'80% degli italiani ritiene che le banche trascurino le famiglie. Sono le indicazioni che emergono dal Rapporto Italia 2010 dell'Eurispes, secondo cui il 46,4% degli intervistati dichiara di non condividere per niente l'affermazione secondo cui le banche sono sensibili nei confronti delle necessita' delle famiglie, mentre il 39,4% se ne dichiara poco convinto.
In base ai dati dell'Istituto di studi politici economici e sociali, la maggioranza assoluta considera le banche come soggetti cui rivolgersi per far fronte a spese altrimenti insostenibili per il proprio reddito e risparmio, ma non si pensa che il sistema bancario sia in grado di farsi carico pienamente dei problemi o delle necessita' dei cittadini. In particolare, l'86,1% ritiene che il sistema bancario italiano non sia in alcun modo o poco in grado di farsi carico dei problemi e delle necessita' delle famiglie (rispettivamente il 46,6% e il 39,5%); l'8,8% che sia abbastanza in grado e solo lo 0,7% molto in grado, mentre il residuo 4,5% non esprime un proprio giudizio a riguardo.
Relativamente all'onerosita' dei prestiti bancari, il giudizio degli italiani e' decisamente negativo, dal momento che la maggioranza di coloro che ha avuto accesso al credito bancario negli ultimi tre anni ritiene che il tasso di interesse applicato sia alto (45,7%). Uno su tre (32,2%) ritiene, viceversa, che il tasso di interesse applicato al prestito bancario concesso sia adeguato e poco piu' di uno su dieci (14,5%) che sia contenuto.
La qualita' dei servizi offerti dalle banche e' un ulteriore elemento rispetto al quale viene espresso un giudizio molto negativo, negativo o solo sufficiente (complessivamente il 78,4% dei cittadini, circa tre su quattro), contro il 12,3% che esprime un giudizio positivo e il 2,5% molto positivo. Tuttavia, nel 52,1% dei casi i clienti ritengono che i servizi offerti dalle loro banche siano qualitativamente adeguati alle loro esigenze (giudizio sufficiente).

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